Calcio

Nazionale. Italia-Inghilterra story

Capello calciatore nazionaleMartedì sera, a Torino, l’amichevole Italia-Inghilterra. Un nuovo capitolo per un lungo romanzo di sfide che inizia con il “leoni di Highbury” e passa poi per il gol di Capello, quello di Tardelli e la doppietta di Montella.

Roma, 29 marzo – Nel 43 d.C. i romani fondarono “Londinium”. In quei giorni non potevano certo immaginare che stavano dando vita ad una città che, nei secoli a venire, sarebbe diventata famosa tanto quanto la loro Roma e che, calcisticamente parlando, è stata spesso teatro di appassionanti sfide tra le nazionali di Italia e Inghilterra, a cominciare da quella del 14 novembre 1934 che agli azzurri valse il soprannome “i leoni di Highbury”. Una partita in cui la nostra nazionale fresca campione del mondo dette una grande dimostrazione di orgoglio contro quelli che allora erano ancora considerati i “maestri del calcio”.

Loro che si rifiutavano di giocare tornei ufficiali con gli altri, ritenuti comunque inferiori, salvo riservarsi il diritto di ospitare nei propri stadi la nazionale divenuta campione per sfidarla in un’amichevole che doveva dimostrare al mondo quanto fossero superiori a tutti.

Doveva essere così anche quel giorno e i primi dodici minuti sembrarono confermarlo: 3-0 per l’Inghilterra e azzurri ridotti in dieci per l’infortunio del mediano Monti (a quel tempo le sostituzioni non c’erano).Una catastrofe, pensò Pozzo, ma la sua squadra serrò le file, parò i colpi e si preparò ad un gran secondo tempo, in cui la doppietta di Meazza rese più che onorevole la sconfitta. A trascinarla, in dieci contro undici, fu soprattutto l’ardore indomito del romanista Ferraris IV.

Alla fine, ammirati, gli stessi sudditi di Sua Maestà lo elessero migliore in campo, chiedendosi chi mai fosse quel giocatore tosto e indomabile, salvo poi scoprire che si trattava del carismatico leader della Roma e di una nazionale nella quale Pozzo lo aveva riportato contro il parere di tutti prima del Mondiale, andandolo a ripescare in una vita che stava passando tra bar, biliardi, sigarette e alcool. Rottosi Monti, Attilio ne prese il posto, lottò alla morte su ogni pallone con la sua tigna “rugantina”, ricompattò la squadra con il suo spirito guerriero, la maglia sudata, le maniche rivoltate e “chi si ritira dalla lotta…”. Beh, fu proprio lui a inventare uno degli slogan più famosi del mondo.

Un altro giocatore che era stato un mito dei romanisti, Amedeo Amadei, firmò su rigore l’1-1 nell’amichevole giocata contro l’Inghilterra a Firenze il 18 maggio del ’52 e quello fu il primo gol segnato dall’Italia all’Inghilterra nel secondo dopo guerra.

Ma la rete azzurra più famosa in un match con i bianchi resta ancora oggi quella di Fabio Capello, che il 14 novembre del 1973 chiuse in porta un’azione e un assist al bacio di Chinaglia, regalandoci la vittoria per 1-0 all’87’ dell’amichevole di Wembley e confermando, così, la superiorità dei nostri sui bianchi, già battuti sei mesi prima a Torino (14 giugno). Una sconfitta che era servita ai tabloids per presentare la partita di Wembley come quella della rivincita “sui camerieri italiani” e che, invece, gli andò di traverso.

Proprio come accadde nell’unico precedente tra le due nazionali nella fase finale di un Europeo: quello del1980 inItalia, giocato proprio a Torino, sede dell’amichevole di martedì sera (20.45, diretta Tv su Raiuno). Quella gara si disputò il 15 giugno e finì 1-0 per noi con gol di Tardelli. Nell’Inghilterra giocavano campioni come il portiere Clemence, l’ala destra Kevin “King” Keegan e il centrocampista Trevor Brooking, ma l’Italia di Bearzot, pur privata di alcuni campioni a causa del primo calcio scommesse, si dimostrò ancora una volta superiore.

Tale fu anche nella finalina per il terzo posto dei Mondiali del ’90 giocata a Bari e vinta 2-1 e nell’amichevole di Leeds del 27 marzo 2002 vinta dagli azzurri per 2-1 inrimonta grazie alla doppietta di Montella (quanta Roma in azzurro c’è in questa sfida contro i leoni di Sua Maestà), che segnò al67’e al91’su rigore dopo che Fowlers aveva portato in vantaggio gli inglesi al63’.

La nostra superiorità è testimoniata anche dalle statistiche, visto che in gare ufficiali gli inglesi non ci battono dal 2-0 incasa loro del 16 novembre 1977 e che il bilancio generale è di 10 successi dell’Italia, 7 dell’Inghilterra e 6 pareggi.

Comprendendo le amichevoli, Italia e Inghilterra si sono affrontate 25 volte con 10 vittorie degli azzurri, 8 degli inglesi e 7 pareggi, ma tra questi ultimi c’è anche lo 0-0 del quarto di finale di Euro 2012 poi vinto 4-2 ai rigori dall’Italia.

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