Racconti di sport

Racconti di Sport – Jonah il nero e Mike il bianco

Ricordo della celebre meta dell’indimenticato AllBlack Lomu contro gli inglesi alla Coppa del Mondo del 1995.

Roma, 18 Novembre 2018 – Da molto tempo ronzava in testa l’idea di rievocare un momento epico per ogni appassionato di palla ovale, di cui fu protagonista la formidabile ala neozelandese Jonah Lomu. L’occasione propizia è l’imminenza del prossimo confronto tra azzurri e “tuttineri” allo Stadio Olimpico di Roma il 24 Novembre prossimo, a tre anni dalla prematura scomparsa di Lomu, avvenuta il 18 Novembre del 2015.

Siamo nel 1995, nella Coppa del Mondo in Sudafrica, da tempo entrata in un’aura di leggenda dopo il bellissimo film “Invictus” diretto da Clint Eastwood, in varie occasioni richiamato anche sulle pagine di Attualita.it (https://www.attualita.it/notizie/atletica/racconti-di-sport/madiba-6526/; https://www.attualita.it/notizie/atletica/racconti-di-sport/invictus-9784/; https://www.attualita.it/notizie/spettacolo/freeman-10780/).
E nonostante la coppia formidabile, costituita dal Presidente della Repubblica Sudafricana Nelson Mandela e dal capitano degli Springboks trionfatori François Pienaar, sia l’emblema di quella vicenda socio-politica prima che sportiva, il protagonista assoluto in campo fu certamente qualcun altro. Sfido chiunque a negare che non sia stato Jonah Lomu, l’“Uragano Nero” a cui Marco Pastonesi ha dedicato il bel libro omonimo, che narra vita, mete e morte di un AllBlack (ne abbiamo parlato già sul nostro giornale: http://www.attualita.it/notizie/notizie-sport/notizie-sport-raccontisport/item/10452-lomu.html).
E già che siamo in vena di consigli letterari, leggetevi anche la coinvolgente narrazione del nostro editorialista Giacomo Mazzocchi, nel suo “Gli eroi siamo noi. Storie di rugby, di vita e di 6 Nazioni” (Minerva Editore, 2012), della cena romana del 2004, alla vigilia di Italia- All Blacks allo Stadio Flaminio (già che ci siamo, godiamoci ancora la meta della bandiera di Mauro Bergamasco https://www.youtube.com/watch?v=sdNeV3wqfRA). Anfitrione fu il rugbista-ristoratore capitolino Alberto Ciarla, che ospitò nel suo locale di piazza San Cosimato, nel cuore di Trastevere, Jonah Lomu e pochi altri fortunati convitati.

Ma veniamo al momento memorabile prescelto, ovvero la meta iniziale di Jonah della semifinale mondiale del 1995 tra l’Inghilterra e gli AllBlacks. Una cavalcata a cui l’estremo inglese Mike Catt si trovò ad essere l’ultimo, sventurato e vano baluardo allo tsunami in arrivo: l’onda nera con il numero 11 sulla schiena, superato e travolto senza pietà l’argine biancovestito Mike, si riversò sul porto che la linea di meta rappresentava. Speriamo che non ce ne voglia il simpatico Catt (dal 2016 nello staff tecnico dell’Italia guidato da O’ Shea, in cui come responsabile dei tre quarti ha significativamente contribuito alla crescita del gioco d’attacco degli azzurri) per questa ennesima reminiscenza dello scontro impari tra i due colori opposti, che a questo raccontino dà il titolo. A lui comunque l’onore delle armi, per non essersi sottratto al confronto che il suo ruolo gli imponeva, e per esserne uscito, seppur malconcio nel fisico e nel morale, intero.
Non a caso Pastonesi ha dedicato a questa storia il capitolo di apertura “al galoppo” del suo già menzionato libro. Sette secondi narrati con maestria in ben cinque pagine, in una dilatazione del tempo, un ralenty narrativo, a cui è impossibile aggiungere altro.

Al redattore della rubrica “Racconti di sport”, dopo la breve introduzione, non può che restare il compito di invitare ai lettori a tuffarsi, prima con la parola scritta e poi con le immagini (https://www.youtube.com/watch?v=yhmQlxCDFSc), in quella bolla spazio-temporale che conserva in eterno il mito di Jonah.

Back to top button
SKIN:
STICKY