Spettacolo

Quentin Tarantino alla premiazione dell’ Afi Film Festival

Quentin TarantinoIl nostro reportage continua sottolineando come l’AFI FILM FESTIVAL presenti con Gala e Special screenings…

…le nuove produzioni cinematografiche in arrivo sugli schermi e promuova giovani registi i cui film, selezionati nella produzione mondiale, presentano problematiche e culture diverse. Molti di questi, come il nostro  film “La Grande Bellezza”, sono stati scelti per concorrere alla selezione finale del Golden Globe o agli Awards degli Oscars.

Si è notato come quest’anno molti film siano co-diretti. Il lavoro a due mani, alla Taviani, sembra diventare una moda. In due si è più creativi e scrivendo insieme la sceneggiatura, si dividono meglio le responsabilità e si ha più controllo nel lavoro.

Abbiamo incontrato un gruppo di registi tra cui: Pacho Velez co-regista di”Manakamana” Film –documentario, una storia metafora della vita, sviluppata nella giungla del Nepal. Un pellegrinaggio di numerose persone fatto in funivia per raggiungere il sacro tempio Hindu di Manakamana, costruito 700 anni fa. Velez ha impiegato un anno per filmare volti ed espressioni più interessanti .

Ben Russel co-regista di “A Spell To Ward Off The Darkness” il film svolge  tre passaggi della vita di un uomo silenzioso: il primo in una commune dell’Estonia, poi in un rifugio della Finlandia per finire come chitarrista in una metal band.

Kim Mordaunt regista di “The Rocket” ci ha spiegato come in Australia sia  difficile trovare finanziamenti per girare film per cui ha dovuto faticare molto per portare a termine il suo progetto. I protagonisti del suo film sono giovanissimi.

Quest’anno in parecchi film lavorano giovani attori, forse, come sottolineava Charlie Chaplin, i migliori attori sono i cani e i bambini perchè  con i giovanissimi attori, un regista lavora meglio  usandone la spontaneità naturale.

Yuval Alder regista e Ali Waker co- scrittore hanno lavorato insieme per la realizzazione di “Bethlehem”. Alder ha spiegato come per la sua esperienza quale corrispondente israeliano ed editore di una sua web, ha voluto creare una storia che spiegasse i conflitti, dal punto di vista di un agente segreto, tra palestinesi e israeliani. Ha impiegato ben cinque anni per poter realizzare il suo film. I risultati sono stati ottimi anche dal punto di vista economico.

Il regista Diego Quemada –Diez , diplomato all’AFI Conservatory,  come camera-man ha lavorato nei films” 21 Grams”, “Man on Fire” e “The Constant Gardener”. Ha diretto “ La Jaula de Oro” film che ha  partecipato a molti festivals incluso il Giffoni. I quattro giovani attori protagonisti hanno vinto a Cannes il premio,  come gruppo, Un Certain Regard Prize. Il film con il titolo  in italiano “La gabbia d’oro” ha trovato distribuzione nel nostro Paese, non ancora negli USA. Il regista ci ha spiegato come l’idea della storia di immigranti decisi a sfidare il pericolo pur di realizzare il Sogno Americano, l’abbia pensata nel 2003,  nonostante negli anni siano usciti film più o meno con lo stesso soggetto, non si è scoraggiato. Il suo punto di vista gli è sembrato particolare così, con una grande fatica, è riuscito a trovare i finanziamenti e scrivere il soggetto del film aggiungendo che,  viaggiando con un tassista nel Matzatlan da cui è stato ospitato, ha incontrato persone che gli hanno dato molte idee per la sua storia. I suoi giovani protagonisti li ha scelti in audizioni durate mesi , provinando più di 6.000 ragazzi in Guatemala ed in Messico.

Il film” In Bloom” scritto da Nana Ekvtimishvilie co-diretto con  Simon Gross,  ha vinto la nona edizione dell’Eurasia film e $ 20.000  raccogliendo consensi in molti festivals internazionali. La storia interpretata da due attrici debuttanti di 14 anni, Lia Babluani e Miriam Bokeria, si basa sulla vita reale vissuta dalla scrittrice e regista Ekvtimishvilie all’età delle protagoniste a Tibilisi, in Georgia, durante il caos nel passaggio verso l’indipendenza dall’Unione Sovietica e l’indipendenza delle donne in un mondo dominato dagli uomini.

“Congratulations!” è un film che partecipa al AFI FEST per la categoria Breakthroughm uno dei 4 film scelti tra migliaia di film USA, Afghanistan, ,Belgio e Nigeria. È diretto da  Mike Brune e John Curran. Racconta la storia drammatica per la sparizione di un bambino diventando poi bizzarra per l’investigatore incaricato a risolvere il caso.

“Bleu Ruin” diretto da Jeremy Saulnier è un interessante film il cui protagonista si prepara a vendicare la famiglia  preparandosi e vivendo in una macchina, lavandosi in case dove i proprietari sono assenti e, da assassino poco preparato, soccombe in una sparatoria alla grand guignol.

I registi si sono detti soddisfatti di come l’AFI FEST abbia pubblicizzato i loro lavori con interviste, passaggi sui red carpet e foto. Hanno sottolineato le difficoltà per riuscite a varare un film, oggi più semplice da girare con la nuova tecnologia ma più difficile d’attuare per la grande competizione. Essere stati selezionati  per partecipare a questo festival è, per loro, già una soddisfazione. Hollywood è sempre il Sogno Americano di chi vive di cinema!

Il Gala del Film” Nebraska”, diretto da Alexander Payne, ha premiato l’attore protagonista Bruce Dern, già vincitore a Cannes come miglior attore.

Quentin Tarantino ha presenziato la premiazione.

dalla nostra corrispondente da Los Angeles Maristella Santambrogio

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