Politica

La strategia sottile … forse troppo…

berlusconi mussoliniRoma, 9 giugno – I recenti fatti non ammettono dubbi; il PD è in crisi. La destra, oggi, non appare da meno ma, a questo, affiora una spiegazione e un’alternativa che pochi hanno considerato. “Il Giornale” ospita il commento di lettori e l’edizione di oggi, 9 giugno, è stracarica dei rimproveri per la ”on” Mussolini per la “mossa” effettuata  e per lo scopo dalla medesima dichiarata; fermare la Meloni.  I commenti e i giudizi “a caldo” sono sempre al 90% sbagliati o sulla strada di esserlo e, nel “bombardamento” mediatico di oggi, sono dati dall’impulso e non dal ragionamento per cui bisogna mettere bene a fuoco gli avvenimenti. L’opinione pubblica di destra si è scagliata, e si sta scagliando, contro la Mussolini che, senza mezzi termini, ha fatto un errore enorme e grossolano. Invece di prendere un’iniziativa che frammentava di più la destra, doveva fare il contrario.

La Meloni, dopo varie peripezie di scelta e opportunità politica, ha deciso di scendere in competizione, lei. Nella politica sono due gli orientamenti ai quali si fa riferimento: il potere della percentuale e l’idea. L’”idea” possiamo trascurarla senza problemi perché oggi non esiste più; la percentuale fa ragionare.

Può uno striminzito “prefisso telefonico” contrastare dei numeri pieni? La risposta è una sola: NO. La Meloni è troppo intelligente per non averlo considerato per cui, alla sua “mossa” deve esserci un’altra ragione.

Facciamo un salto indietro nel tempo ad una settimana o due, prima di Natale,e vediamo di che cosa potrebbe trattarsi.  Alla Camera si vota un progetto di legge PD sbagliato ma mentre per la “poltrona”, tutta la sinistra vota compatta a favore, le opposizioni, per “opporsi”, escono dall’aula per “protesta” contro le prevaricazioni di Renzi.

Solo Brunetta resta al suo scranno ma è uno solo e non fa testo.

Risultato: l’”uscita” “per protesta” abbassa il quorum della maggioranza e a Renzi sono sufficienti “due voti” per approvare la legge. Sintesi: “appoggio” al PD mascherato da “protesta” delle opposizioni, prima, fra tutti, “Forza Italia” con la Meloni.

Oggi, a sei mesi di distanza, elezioni amministrative. Renzi, sicurissimo nel suo eremo del PD inscalfibile, è “sereno” perché non teme “contro-poteri”. Il M5S e poco più dell’1%, e gli altri, qualunque risultato possano riscuotere, non li teme perché non costituiscono un pericolo per la sua “guida”.

Nell’infuriare della campagna elettorale, però,la Mussolini contrasta il potere alla Meloni.  Il centro destra si frammenta più di quanto lo fosse fino a quel momento e il M5S, voce di protesta, raccoglie la protesta, ormai dilagante per Renzi ed il PD e per la destra nella quale sono rimasti in pochi a credere.

Dichiarazione della Mussolini:  se avesse vinto il ballottaggio, non lo avrebbe “gettato via”, ma il suo scopo era fermare la Meloni. È riuscita nel suo “disegno” ma, praticamente, ha “gettato” la zappa sui suoi stessi piedi. Perché? Ha frammentato ancora di più il centro-destra “appoggiando” il PD in crisi. La strategia, fine, ma non troppo, per chi ricorda, riporta alla memoria la “protesta” di Natale della Meloni per “appoggiare” il PD.

Non è la stessa cosa? Unica cosa che non è venuta alla luce, per la Mussolini, la “contropartita”.

P.S. Non scandalizziamoci e non meravigliamoci più di tanto! Idee, ideologie e ideali ormai sono scomparsi; l’unico mezzo di transito per i movimenti politici, è costituito da queste “strategie” …sia da una parte…sia dall’altra… i più svariati commenti si intrecciano fra di loro in chiacchiere da bar e restano le uniche cose salienti; i fatti….e noi ne restiamo presi…

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