Politica

Pil reali e virtuali

renzi pollice suRoma, 12 Luglio – Emerso a “Dalla vostra parte”. Ieri, 11 Luglio, era protagonista, come sempre, ovviamente, in questi nostri travagliati tempi, l’emergenza profughi con tutte le sue appendici di ordine morale, politico, civile, economico, igienico e via dicendo. Non sottilizziamo sull’argomento polemico e pratico allo stesso tempo della percentuale delle persone, in relazione alla popolazione esistente, cui dare assistenza perché è una cosa ovvia, e voglio parafrasare un pensiero di Alberto Bevilacqua,che, se anche matematicamente le proporzioni di persone, in base al numero degli abitanti di un certo luogo, sono compatibili, alle popolazioni locali anche la presenza di n. 1 (uno) profugo, può dare fastidio ed è nel loro diritto pensarla così. Alberto Bevilacqua, infatti, in un dibattito televisivo in cui si discuteva dell’accettabilità o meno delle perdite umane e nell’ordine di quali misure, quando le necessità giustificavano un intervento armato in un teatro di guerra, sentenziò che se al fronte cadevano 4 (quattro) soldati, erano morte troppe persone. Indipendentemente da questo concetto, prendiamo, piuttosto, in esame un problema di economia scaturito da una dichiarazione della Meloni e confermato dal prete di provenienza dalla Costa d’Avorio.

Giorgia Meloni ha polemizzato, senza mezzi termini sul fatto di dovere dare asilo, come rifugiati da paese dilaniato dalla guerra civile, a persone che, armate dell’ultimo ritrovato tecnologico in fatto di iPad, provengono dalla Costa d’Avorio, paese economicamente fiorentissimo e che ha la crescita del Pil al +7%. Il dato è stato doverosamente confermato dal prete ivoriano che ha dichiarato, senza mezzi termini, che i dati della Meloni erano giusti e che lui lo sapeva con certezza perché, proveniente dalla Costa d’Avorio, li conosceva bene.

La dichiarazione polemica della Meloni non ha mancato di scontrarsi con le dichiarazioni rese in tempi recentissimi da Renzi che ha fatto passare la stima del Pil del nostro paese attraverso le estrazioni del Lotto di partenopea memoria perché, dopo ogn’una di esse, è intervenuto l’Istat a smentirle e a ridimensionarle. Quindi noi abbiamo visto passare, per opera di Renzi, il nostro Pil dal +0,6% al +0,8%, ma l’Istat nella stessa giornata, lo ha condotto a +0,1%. Renzi ha sentenziato che, comunque, ne era soddisfatto perché per la prima volta da molto tempo, esso aveva raggiunto il segno (+) ma non ha detto che 0,1% equivale a 0, stasi perfetta, ma ha detto però che preferiva quello al +20% della Germania. Di fronte a questi dati “altamente” entusiasmanti, gratificanti, rassicuranti e “chi più ne ha, più ne metta”, la notizia può avere una importante appendice, ed è qui che volevamo arrivare, sul titolo di prima pagina de “Il Messaggero” di oggi, 12 luglio che dichiara:

Brexit, l’Fmi taglia stime per l’Italia: «Pil sotto l’1%, agire sulle banche». È certo che questa dichiarazione avrà da Renzi una risposta che noi al momento non siamo nemmeno in grado di ipotizzare ma questo è sufficiente per capire in quale circolo vizioso di numeri sta navigando il governo e quali realtà inesistenti, ogni tanto, vuole propinarci.

A questo punto, facciamo, noi, il punto ella situazione. Anche considerandola una donna intelligente, non ho alcuna simpatia per la Meloni che giudico politicamente, indipendentemente dall’intelligenza, alla stessa stregua di Fini e di Alfano, ma di una cosa bisogna darle atto obiettivamente. Per dare una definizione della nostra situazione economica, sulla base delle informazioni che ella stessa ha riferito, ha detto “Anche la Costa d’Avorio ci ha superati!” e noi aggiungiamo, “Anche la Costa d’Avorio è superiore a noi!”.

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