Politica

MA IL VECCHIETTO DOVE LO METTO… IN ITALIA AL . . .

Nel corso dell’estenuante campagna elettorale americana, i fotografi hanno ripreso Hillary Rodham Clinton visibilmente stanca.

 

Senza le sapienti mani dei truccatori facenti uso di pancake di scena e ritocchi fotografici elettronici usati per le star ed i politici, il gelo dello Iowa ha reso ancora più evidenti le rughe, le pieghe, le zampe di gallina sul suo viso tanto da farla apparire molto più vecchia dei suoi 60 anni.

Ed allora, ecco scatenarsi l’attacco degli avversari politici: “Hillary Clinton è brutta, non possiamo eleggerla alla Casa Bianca. La sua antica faccia segnata non può diventare il prossimo volto dell’America.” Altri aggiungono: “Purtroppo ormai la politica è apparenza, sei quello che appari e Hillary, come donna, invecchierà peggio di un uomo perché quel lavoro alla Casa Bianca logora chiunque e noi americani passeremmo quattro anni davanti allo spettacolo deprimente di una vecchia signora che ogni giorno perde la battaglia con il proprio aspetto.

Un uomo anziano appare decisivo, autorevole, serio mentre una donna anziana è soltanto una vecchia”.

Senza alcun riferimento maschilista, noi italiani, allora, dovremmo essere all’avanguardia su tale concetto. Dall’atto della costituzione della Repubblica, infatti, il nostro obiettivo è stato quello di eleggere Presidente della Repubblica, un uomo che abbia proprio i canoni appena accennati, ai quali non si mai opposto alcuno, né maggioranza né opposizione.

Infatti, tolto l’8° Presidente della Repubblica Francesco Cossiga che nel 1985 al momento  dell’elezione aveva 57 anni, Enrico De Nicola di anni ne aveva 70;  Luigi Einaudi anni 74; Giovanni Gronchi anni 68;  Antonio Segni anni 71; Giuseppe Saragat anni 66; Giovanni Leone anni 63; Sandro Pertini solo anni 82; Oscar Luigi Scalfaro anni 74; Carlo Azeglio Ciampi anni 79; Giorgio Napolitano anni 81.

Possiamo allora affermare, con fierezza che i nostri Presidenti, con tutto il rispetto per le Loro persone e tenendo conto  che il mandato dura 7 anni, hanno tutti i requisiti per apparire moooollttooooo decisivi, autorevoli e seri.

Riflettendo però, dobbiamo dire che se il mandato alla Casa Bianca logora chiunque, il settennato al Quirinale deve essere certamente molto riposante.

Infatti, dura quasi il doppio e poi, un comune lavoratore, usurato, va in pensione a 58 anni per cui se per Presidente si sceglie una persona di età più avanzata, i nostri legislatori ci mandano il segnale che non deve essere certamente così pesante fare il Presidente della Repubblica.

Ritorna in mente una vecchia canzone di Domenico Modugno, che diceva “ma il vecchietto, dove lo metto, dove lo metto non si sa” e non vorrei che qualche mala lingua, non trovando più posto presso le case per anziani, pensi di sistemarlo … al Quirinale!

 
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