Cronaca

Donna 35enne non si rassegna al rapporto finito con la compagna. Arrestata per atti persecutori

113Roma, 2 novembre – Nelle prime ore del mattino, con una telefonata al “113”, una donna richiedeva l’intervento della Polizia in una strada del quartiere di Primavalle… …denunciando di subire minacce dalla sua ex convivente. Intervenivano gli agenti del Commissariato Primavalle, diretti dalla dott.ssa Francesca Monaldi, che, giunti sul posto, trovavano due donne, fra cui la richiedente, mentre, poco distante, vi era una terza donna.

I poliziotti, nel meglio capire cosa stesse accadendo, ascoltavano le parti separatamente, apprendendo così che la richiedente aveva avuto una relazione sentimentale durata circa 4 anni con M.P., 35enne,  da identificarsi nella signora che stava poco distante. Il rapporto era terminato a giugno e da tale data era stata oggetto di continue minacce, subendo una  lunga serie di veri e propri atti persecutori.

Tali comportamenti erano stati estesi anche ai suoi famigliari tanto da averli costretti a modificare le loro abitudini di vita per sfuggire alle violenze e molestie da parte di M.P. che, addirittura, aveva minacciato la sorella dell’ex compagna facendo uso di un coltello da cucina.

A seguito di ciò, ieri sera, le due sorelle e l’amica, si erano recate al Commissariato Esposizione per sporgere denuncia. L’esito però non era stato quello sperato tanto che, uscite dal posto di Polizia, la vittima si era accorta di essere pedinata  dall’ex compagna viaggiante a bordo di un ciclomotore. M.P., con una serie di manovre spericolate, piazzandosi davanti alla sua macchina, la costringeva a fermarsi. Immediatamente la donna, tolto il casco dalla testa, colpiva lo specchietto retrovisore quindi si accaniva contro lo sportello dell’auto, prendendolo a calci. Riuscita a ripartire, le donne ritornavano al Commissariato Esposizione dove gli agenti tentavano di riconciliare la situazione.

Andate via dall’Ufficio di Polizia, caparbiamente M.P. tempestava la ex compagna di messaggi, dicendole che era sotto casa dei suoi famigliari e quindi costringendo l’ex a recarsi sul posto per evitare ripercussioni contro persone estranee alla vicenda.

Appena giunta, trovava l’ex compagna che aveva cominciato nuovamente a minacciarla per cui era stata costretta a chiedere l’intervento del “113”. Anche in presenza degli agenti il comportamento di M.P. non si modificava per cui venivano accompagnati tutti al  Commissariato Primavalle.

Tenuto conto della reiterazione imperterrita di violenze private e minacce poste in essere da M.P., gli agenti procedevano al suo arresto per “atti persecutori”, associandola nella casa circondariale di Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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