Cronaca

Con l’Operazione “TRAMONTO” la Gdf ha smantellato un’associazione mafiosa

Roma, 4 marzo – Le laboriose indagini esperite dalle Fiamme Gialle del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria e del II Gruppo Roma e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Capitale hanno permesso di mettere in luce come negli ultimi due anni il clan Fasciani, emanazione del noto Fasciani Carmine, per il tramite di prestanomi (i cosiddetti “testa di legno”) era riuscito ad acquisire importanti fette del mercato legale. Ciò in danno degli imprenditori onesti, nei cui confronti veniva attuata una spietata concorrenza sleale e creando una serie di società operanti nel settore della ristorazione, della gestione di stabilimenti balneari, delle discoteche e della  rivendita e noleggio di autovetture, insinuandosi così abilmente nel mondo dell’economia legale della Capitale e del litorale romano.

Il Fasciani, attuando  la “politica della mimetizzazione”, aveva poi costituito delle vere e proprie  “joint-ventures”  (un accordo di collaborazione tra due o più imprese, la quale unione definisce un nuovo soggetto giuridicamente indipendente dalle imprese che lo costituiscono ndr.),  attraverso  complesse strutture societarie tra esponenti di vertice del clan Fasciani ed imprenditori romani. Con tali  manovre,  era riuscito  a nascondere i reali proprietari delle attività commerciali e, soprattutto, a preservare i patrimoni  illecitamente accumulati, frutto dei reati di usura, estorsione e traffico di stupefacenti, già accertati, in altri contesti investigativi, dalla stessa Direzione Distrettuale Antimafia  di Roma.

Tra le forme di intestazione fittizia maggiormente utilizzate figurano le cosiddette “S.r.l. semplificate”, più note come “S.r.l. ad 1 euro”, con le quali sono stati acquisiti i singoli rami  d’azienda di alcune società sequestrate nel luglio 2013, svuotandole, di fatto, dei relativi  patrimoni aziendali in maniera tale da mitigare, ovvero annullare, gli effetti dei precedenti  provvedimenti ablativi. In questo modo i Fasciani sono riusciti a mantenere il controllo di numerose attività imprenditoriali ricavando  ingiusti ed illeciti profitti e vantaggi, attraverso un controllo sia del  territorio di competenza sia delle relative attività economiche e produttive.

Le attività investigative, hanno evidenziato il nuovo modo di “fare mafia” del clan, presentando  l’immagine di una mafia moderna ed  imprenditrice, con strutture articolate e complesse, colonizzatrice ed  espansionistica da vera e propria holding finanziaria tale da  raggiungere livelli altissimi di efficienza operativa.

Gli elementi di prova raccolti, hanno consentito all’Autorità Giudiziaria di emettere 16 provvedimenti restrittivi e disporre il sequestro di  10 attività  commerciali, tra cui uno dei lidi più in voga del litorale romano, il FABER Village, per un  valore complessivo di stima pari a oltre 6 milioni di euro.

Stamane all’alba, con l’impiego di 200 Finanzieri del Comando Provinciale di Roma del Nucleo di Polizia Tributaria ed al II Gruppo  Roma delle Fiamme Gialle, affiancati per l’esecuzione anche dalle unità cinofile del Gruppo  Fiumicino e della Compagnia Civitavecchia e da un elicottero della Sezione Aerea di Pratica  di Mare, hanno dato esecuzione  all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Roma, nei confronti di:

(1) Fasciani Carmine, (2) Bartoli Silvia Franca, (3) Fasciani Sabrina, (4) Fasciani Azzurra (5) Di Mauro Nicola,  (6) Talamoni Davide,  (7) Talamoni Fabio,  (8) Sinceri Fabrizio,  (9) Mazzini Daniele,  (10) Mazzioti Valerio,  (11) Mazziotti Mirko,  (12) Palazzi Francesco,  (13) Romani Gabriella,  (14) Salvi Marzia,  (15) D’Agostino Marco, (16) Luchkin Kirill, di origine russa, per il reato di concorso in trasferimento fraudolento di beni, aggravato dalle modalità mafiose, con l’aggiunta, per il solo Di Mauro Nicola, del reato di associazione mafiosa  di cui all’art. 416 bis c.p..

Sono state sequestrate le seguenti realtà societarie :

1. SETTESEI S.r.l.s., con sede a Roma, via Isole del Capo  Verde nr. 15, esercente l’attività di “Bar e altri esercizi simili senza cucina”; 2. RAPANUI S.r.l.s., con sede a Roma, via Angelo Bertolotto nr. 29, esercente l’attività di “Gestione di stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e fluviali”;  3. YOGUSTO S.r.l.s., con sede a Roma, Lungomare  Paolo Toscanelli nr. 197, esercente l’attività di “gelaterie e pasticcerie”; 4. MPM S.r.l.s., con sede a Roma, viale dei Promontori nr.  31, esercente l’attività di “bar e altri esercizi simili senza cucina”;  5. KARS S.r.l. con sede a Genzano di Roma (RM), via Luigi Longo nr. 2, esercente l’attività di “noleggio di autovetture ed autoveicoli leggeri”; 6. DAFA S.r.l., con sede a Roma/Ostia, via A. Bertolotto  nr. 29, esercente l’attività di “ristorazione con somministrazione”;  7. SAND S.r.l., con sede a Fiumicino (RM), via della Scafa nr. 390/P, esercente l’attività di “discoteca, sale da ballo, night club e simili”;  8. Ditta Individuale Romani Gabriella, con sede a Roma Lungomare Paolo Toscanelli nr. 197, esercente l’attività di “ristorazione con somministrazione”;  9. Ditta Individuale Mazziotti Mirko, con sede a Roma, via Isole di Capo Verde nr. 15, esercente l’attività di “bar e altri servizi simili senza cucina”;  10. quote societarie della “Il Porticciolo” S.r.l., con sede a Roma/Ostia, via Armando Armuzzi nr. 6, esercente l’attività di “gestione di  stabilimenti balneari”.

Sono state 40 le perquisizioni effettuate dalla Fiamme Gialle tra il Lazio e  l’Abruzzo.

Con l’operazione conclusa oggi, la Direzione Distrettuale Antimafia e la Guardia di Finanza di Roma, oltre ad di assicurare alla giustizia soggetti contigui ovvero aderenti al clan mafioso dei FASCIANI, hanno restituito alla collettività un ampio spazio di  legalità economica.

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