Calcio

Il calcio degli 11

Paolino Pulici ricorda Gigi Riva. Due dei più grandi attaccanti del calcio degli 11.

Roma, 23 gennaio 2024 – In un’intervista rilasciata al quotidiano Tuttosport il grande Paolino Pulici, idolo dei tifosi del Torino, sotto ai quali esulta nella foto, ha ricordato Gigi Riva.

“Sono molto addolorato, è una notizia bruttissima, tristissima. Povero Gigi – ha detto – Gli volevo bene. Era il mio idolo, sin da ragazzino”.

Poi ha proseguito: “Gigi è sempre stato nel mio cuore e lui lo sapeva bene. Fin da quella data speciale del 1969, quando giocai per la prima volta da titolare proprio in un Torino-Cagliari. Riva mi venne a cercare, mi si avvicinò apposta tra gli spogliatoi e il tunnel poco prima di uscire in campo sotto la Maratona, voleva parlarmi. Mi diede una pacca sulla spalla e mi disse: ‘Ti conosco, so bene chi sei e so anche che hai grandi qualità’. Mi diede una carica incredibile, pazzesca”.

Riva e Pulici, due miti del calcio degli 11. Quello che si giocava con le maglie dai numeri fissi dalla 1 alla 11, appunto, nel quale, chi indossava quest’ultimo, era la seconda punta.

Un attaccante vero, che segnava tanti gol e che in genere veniva marcato dal terzino destro, mentre il centravanti veniva preso in consegna dallo stopper.

Un calcio che è diventato mitico proprio per questi calciatori fortissimi che lo giocavano e per quella sua ritualità che lo ha fatto entrare nelle abitudini, nella memoria e nell’anima dei tifosi.

I numeri fissi che identificavano subito i ruoli e facevano recitare le formazioni a memoria.

Le maglie senza sponsor, così pure e belle nella loro semplicità.

Le partite che si giocavano tutte insieme la domenica pomeriggio e che ci permettevano di fissare bene nella nostra mente le giornate del campionato.

E poi loro, questi calciatori enormi per spessore tecnico e morale, tanto che sono diventati dei miti, delle leggende.

Calciatori che prima che atleti erano uomini veri, cresciuti a pane e pallone perché, spesso, questo era stato il mezzo grazie al quale erano usciti dalla povertà.

Uomini come Gigi Riva e Paolino Pulici: i due 11 che più 11 non si poteva in quel calcio più semplice e umano di quello di oggi.

In cui non c’erano gli “spezzatini” e le Supercoppe d’Arabia. Anzi, non c’erano neppure le Supercoppe italiane.

E pensare che il presidente della Lega di Serie A Casini proprio ieri aveva rivelato l’idea di far giocare un turno di campionato all’estero…

Continuate così, dai. Ma davvero non vi state accorgendo che state facendo morire il calcio? Che ce lo state facendo detestare anche a noi, che abbiamo vissuto sempre per esso?

Basta guardare quanti di noi e quanti giovani in età matura si sono allontanati o si stanno allontanando da esso per rendersene conto.

E chi ancora lo segue, di noi più attempatelli, forse lo fa solo perché si ricorda dei tempi belli ed eroici di Riva e Pulici con la speranza di ritrovare quelle atmosfere che non trova più.

E adesso dateci pure dei retrogadi e dei nostalgici. Fate come volete. Ma le Supercoppe d’Arabia e i turni di campionato in qualsiasi angolo del mondo vedeteli voi!

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