Spettacolo

Le interviste di Alessandra. Parliamo di teatro con Pietro Longhi, navigato attore e direttore di teatro

LONGHI GASSMAN
Roma, 25 luglio – Pietro, tu dirigi alcuni Teatri e sei un attore, parlaci dei tuoi inizi. 
Risposta: Ho iniziato con Riccardo Billi e Diana Dei che era la moglie di Riva, ho fatto Teatro per ragazzi. Con determinazione, sin da subito, ho fondato una mia compagnia teatrale
 
Domanda: Si ma come sei passato, dalla recitazione a dirigere un teatro? 
Risposta: Capitò nel 1985. C’era  il Cinema Montezebio che  chiuso. L’ abbiamo rilevato e chiamato Teatro Manzoni. Siamo quindi passati al Teatro serale. Tutto questo l’ ho fatto insieme moglie, Daniela Petruzzi, che oggi non c’ é più. Lei faceva il mio stesso lavoro, io recitavo con Paola Quattrini. 
 
Domanda: Però tu gestisci altri Teatri
Risposta: Il Teatro Italia a Roma, continuando a recitare con Pamela Villoresi, Ivana Monti, Paola Gassman, Edy Angelillo, Nando Gazzolo. Nel 2009, poi,  abbiamo preso il Teatro Roma.
 
Domanda: Progetti futuri?
Risposta: Da ottobre,  sl Teatro dei Servi portiamo in scena “La notte della Tosca”  che,  da marzo prossimo, sarà proposto al Teatro Manzoni. 
 
Domanda: Come ti trovi a lavorare con le donne? 
Risposta: Bene, ci si diverte, sono tutte attrici molto preparate. A novembre saremo, sempre a Roma, con “Straziami ma di baci saziami” con Gabriella Silvestri e Antonello Costa.
 
Domanda: Che emozione dà lavorare i Teatro? 
Risposta: É adrenalina pura.  É sempre una grande emozione recitare davanti a quattrocento/ottocento persone. Ti toglie ogni stanchezza. É un rapporto magico, quello tra pubblico e attore. 
 
Domanda: I tuoi interessi al di fuori dal Teatro? 
Risposta: Leggere, amo la narrativa, i testi del Teatro. Chi fa teatro è curioso, vive in mezzo agli altri. “La notte della Tosca”  parla di disoccupazione, per fare un esempio, argomento di purtroppo attualità. 
 
Domanda: La Felicità, per te?
Risposta: Sono felice quando sono sul palcoscenico
 
Domanda: Che ruoli interpreti? 
Risposta: La fortuna dell’attore è proprio quella, essere ogni volta un personaggio diverso. Così,  non faccio mai la stessa cosa. Posso interpretare il ruolo di un portatore di handicap per passare poi  a quello del padre. In ” Straziami ma di baci saziami”, sono  uno dei due attori che se la tira.
 
Domanda: É difficile interpretare vari ruoli?
Risposta: Ci devi lavorare, non é semplice. Ci sono le Scuole ma ci si nasce.
 
Domanda: Se non avessi fatto l’ attore, cosa avresti fatto?
Risposta: Mi piace lavorare in genere ma mai, avrei scelto un lavoro dietro la scrivania.
 
Domanda: Eppure sembri un tipo tranquillo.
Risposta (sorride): Sembro, hai detto bene. Sono un ariete.
 
Domanda: Vuoi dire che paghi la tua caparbietà?
Risposta: Più che altro, si tratta di amore per quello che hai scelto, amore che ti fa fare qualsiasi cosa, anche mandare giù bocconi amari.

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