Poesie di Elena Andreoli Grasso
 L’ANTICA SEDIA A DONDOLO
L’ANTICA SEDIA A DONDOLO
 Sono molte le albe di sole, 
 assopite con te, dietro il tramonto,  la nostra stanza è sempre viva, lucente,/
 accanto al tuo comodino,/ c’è
 sempre in bella vista/ l’antica sedia
 a dondolo, che denota/ il suo
 romantico, remoto passato./ Mi
 siedo accanto, perdo lo sguardo su
 di lei./ Risveglia al mio cuore una
 profonda malinconia./ Socchiudo
 gli occhi per evadere./ I miei pensieri
 vaganti corrono lontano/ per
 sognare anni ruggenti./ Un maestoso
 salone. Dame in abito da
 sera,/ abbracciate ai loro cavalieri/
 che danzano nell’estasi d’amore./
 Struggenti passioni clandestine./
 Al tepore di un antico camino, che
 arde/ come le loro labbra frementi,/
 cullati da quellantica sedia a
 dondolo/ a lume di candela o d’abajour./
 Scende la notte, fuori al
 Castello,/ risplendono quattro
 bianchi cavalli ed una carrozza,/ il
 cocchiere, paziente aspetta le
 dame./ Per far ritorno nelle loro
 case./ Apro gli occhi, finisco di
 sognare./ Mi avvolge la malinconia,/
 la mia mano, accarezza quella
 sedia,/ e la bambola di cenci sua
 compagna. /I miei pensieri, sognavano
 che un giorno lui,/ su quella
 sedia antica, nel cullarsi/ in mia
 compagnia, Felice avrei ascoltato/
 declamarmi da lui qualche mia/
 romantica 
 CUORE PRIGIONIERO
 Perfida vita non ti conosco più!/
 Ignoravi i sentimenti/ hai distrutto
 ogni valore./ Piangere non puoi,/
 ormai sono altrove,/ sperduti dietro
 i valichi dei monti,/ svaniti con la
 nebbia nella notte./ Io li cerco come
 ieri,/ tornate indietro, sentimenti
 miei./ Indifferente vita! ero folle di
 te./ La luna, le stelle, niente,/ tutto
 era Amore, tenerezza per me./
 Gelosamente un Maniero/ ha chiuso
 il cuore a chiave,/ È solo un prigioniero.
 L’ALBA MI SFUGGE
 L’alba risveglia il sole/ assopito e
 nebulo della notte./ Intravedo
 appena il primo barlume/ mi sfugge,
 mi appare lontano/ è un altro
 giorno che nasce./ Mi aspettano
 ore di vita sconosciute./ Mi risveglia
 sentimenti profondi/ una flotta
 di rondini/ felici girandole cinguettano
 liberi nei cieli lontani./ Il
 loro canto accarezza il mio cuore/
 a farmi ricredere ad un nuovo
 giorno che nasce./ Abbracciar
 ancora l’alba/ sentire la tristezza in
 fondo al cuore/ per il tramonto che
 muore/ emanare sprazzi di luce/
 agli sguardi perduti nel nulla./
 Camminare incontrare vie luminosi/
 come i loro occhi./ È sentimento
 spontaneo amore/ quel
 poco che basta per vivere ancora/
 felice forse come le rondini./
 Assorta perplessa mi
 chiedo/ se il loro
 canto è di gioia
 o immenso
 dolore./ Ho
 m i s t e r i o s i
 canti di rondini!/
 I nostri
 cuori li travolgete
 in sentimenti
 vaganti di
 poesia.
 
				

