Politica

Inciucio & Compromesso

Pierluigi Bersani e Angelino AlfanoIn questo nostro mondo c’è mai stato qualcuno che abbia visto due schieramenti politici diametralmente opposti, che per decenni si sono scontrati, dandosele di santa ragione e senza esclusione di colpi, accordarsi improvvisamente senza uno straccio di compromesso ?

Io no, e credo nessuno abbia mai avuto questo privilegio per la semplice ragione che nell’immaginario collettivo non esistono soluzioni di questo tipo. Non penso certo di aver scoperto l’acqua calda affermando che si ricorre a questo genere di “connubio” (così lo definì Cavour quando si accordò con Rattazzi durante il Regno del Piemonte),  nel momento in cui si prende atto della oggettiva impossibilità di realizzare, da soli, i propri obiettivi politici e programmatici. E’ fin troppo evidente che tutto ciò impone  la rimodulazione e l’adeguamento delle rispettive strategie, oltre, ovviamente, a mutue concessioni, consapevoli che tutto ciò comporta malumori e risentimenti in entrambi gli elettorati. A questo punto meraviglia molto la meraviglia di coloro i quali non sanno (o non vogliono) farsi una ragione degli inevitabili cedimenti, sacrificati sull’altare del bene comune, in un momento estremamente difficile per un Paese, il nostro, alle prese con una delle più gravi e devastanti crisi economiche e politico-istituzionali, come mai si era verificato  dall’immediato dopoguerra ad oggi. Queste, a grandi linee, le caratteristiche del compromesso che trova diritto di cittadinanza, (stavo per dire legittimazione), non solo in politica, ma anche nelle trattative commerciali, nella convivenza civile e coniugale, nelle vertenze di lavoro tra imprese e sindacati, ed in tante altre situazioni in cui si privilegiano gli interessi generali a quelli di bottega. L’”inciucio”, invece, lo definirei la brutta copia del compromesso, un colorito termine di origine napoletana che sta a significare accordi sottobanco sul principio del “do ut des” finalizzati alla spartizione del potere o di altri “favori” di notevole interesse. Un episodio di questo genere, che occupò a lungo le prime pagine dei giornali, risale ai primi anni novanta ed i cronisti dell’epoca lo definirono “l’inciucio della crostata”. Si tratta di un noto tipo di dolce preparato, per l’occasione, dalla signora Letta, consorte del noto ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, nella cui abitazione si sarebbero trovati, non certo per caso, un esponente di rilievo del “P,D.S.” (democratici di sinistra) ed il capo carismatico dell’allora movimento politico “Forza Italia”. Sul contenuto dei presunti colloqui sono state dette e scritte tantissime supposizioni apparentemente assai verosimili, ma le conferme non sono mai arrivate, né, d’altra parte, potevano arrivare. Con la costituzione del nuovo governo presieduto dall’On. Enrico Letta, nipote del predetto ex Sottosegretario, si è tornato a parlare di “inciucio” con toni particolarmente aspri e sprezzanti, specie tra la base del P.D. che sembra spaccato col rischio di una possibile scissione. Tutto ciò premesso, la domanda che si pone l’uomo della strada non può che essere la seguente:”C’è stato veramente un inciucio o si è trattato di un inevitabile e comprensibile compromesso per cercare di salvare questo nostro grande Paese?”. La risposta ai posteri.

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