Dammi la mano


Dammi la mano
Dammi la mano 
 tienila ben stretta, 
 ora che la paura 
 stringe il cuore, 
 ora che il sole muore
 nel tramonto 
 e l’oscurità chiuderà le palpebre, 
 sui tuoi occhi di mare.
Non andartene prima del tempo, 
 non lasciare ancora 
 la stretta della mia mano 
 che ora trema disorientata, 
 dammi ancora – se puoi –
 il suo vivo tepore.
Dammi – se puoi – una vana parola, 
 un po’ di tempo 
 dove ora non c’è più.
Non ti lascio solo 
 e t’accompagno per mano 
 all’inizio del viale dei cipressi, 
 dove ti attende un altra strada, 
 e chissà il sole di un altra vita.
E non sappiamo, 
 ma un dì sapremo 
 quello che Lui ha convenuto, 
 del nostro destino 
 fin dal nostro primo vagito, 
 in quale strada andremo 
 – quando saremo attesi –
 oltre la fine di quel viale. 
GabriellaTomasino@DirittiRiservati
 
				



