Spettacolo

Umbria Jazz Winter, Orvieto, 28 dicembre – 1 gennaio

Umbria Jazz Winter a Orvieto per la ventunesima edizione: cinque giorni di musica (28 dicembre – 1° gennaio)..

… e più di cento eventi per un appuntamento diventato ormai tradizionale nel panorama del jazz italiano.

Il Festival si svolge secondo una formula consolidata e di successo, affinata nel corso degli anni e centrata sul connubio tra turismo e spettacolo di qualità, con il valore aggiunto dell’ospitalità di una delle più belle città dell’Umbria, ricca di storia e cultura.

Per non parlare della buona cucina.

A legare questi tratti distintivi della manifestazione resta il cartellone che propone musica a partire dalla mattina e senza soluzione di continuità fino a tarda notte.

Molti i nomi importanti in programma: Christian McBride, contrabbassista di punta del jazz statunitense con gli Inside Straight, due giovani, ma già affermate, come la cantante Cecile McLorin Salvant e la sassofonista Melissa Aldana, i clarinettisti Ken Peplowski, Evan Christopher e Anat Cohen, insieme in un particolarissimo progetto, Joe Locke, con Warren Wolf.

Di qualità la presenza italiana, con Enrico Rava, Paolo Fresu con Uri Caine, Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso.

Serata conclusiva in collaborazione con Musica Jazz e il “Top Jazz 2013”, i migliori musicisti vincitori del referendum indetto annualmente dalla più prestigiosa rivista jazz italiana.

Location d’eccezione anche quest’anno,  il magnifico Duomo, progettato da Lorenzo Maitani e realizzato tra il Trecento e il Cinquecento, farà da cornice nel pomeriggio di Capodanno alla Messa della Pace impreziosita e caratterizzata dalla presenza della musica gospel. Espressione e sintesi di culture e religiosità diverse che grazie alla musica s’incontrano rendendo indimenticabile tale esperienza.

I concerti serali si svolgono al Teatro Mancinelli, inaugurato nel 1886, che offre la sintesi dei principali caratteri dell’architettura orvietana, al Palazzo del Popolo, realizzato in pietra basaltica e tufo, descritto la prima volta nel Duecento, al Palazzo dei Sette, eretto a cavallo del Trecento, caratterizzato da volte e archi possenti e affiancato dalla pregevole Torre del Papa, a Palazzo Soliano, al cui piano terra si trova il Museo Emilio Greco, con sculture e creazioni grafiche donate alla città dallo stesso. Suggestivi anche la Sala del Carmine, una ex chiesa del 1300 facente parte del più vasto complesso del Carmine che comprendeva anche un convento ed il Ristorante San Francesco, situato in un edificio che ospitò, nel 1200, un convento francescano, location del gran cenone di fine anno la notte del 31 dicembre a suon di jazz e sede ideale dei jazz lunch e dinner.

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