Spettacolo

L’Ultimo dei mohicani.

Affresco settecentesco nella zona dei grandi laghi nordamericani.

Roma, 21 dicembre 2022.

 

La ricorrenza.

Sembra ieri ma sono già passati trent’anni dall’uscita, oggi in Italia, de L’Ultimo dei mohicani, diretto da Michael Mann.

La storia.

Nella seconda metà del 1700 in Nordamerica, nella zona dei grandi laghi, c’è la guerra dei sette anni tra le potenze europee Francia e Inghilterra.

Tale conflitto porta grossi problemi e forti tensioni tra i nativi americani che si schierano, a seconda delle convenienze, o con l’uno o con l’altro degli invasori.

Le varie tribù subiscono ingenti perdite e specialmente gli Uroni, comandati dallo spietato Magua e alleati dei francesi, intendono fare la parte del leone.

Tre nativi americani della tribù dei Mohicani, Chingachgook, suo figlio Uncas e Nathan “Occhio di Falco” orfano inglese ed adottato da Chingachgook, non intendono schierarsi rifiutandosi di partecipare al massacro.

I tre si dirigono verso le pianure occidentali ed incrociano una compagnia inglese attaccata in un’imboscata dagli Uroni.

Magua è al comando della pattuglia Urone, assetato di vendetta verso gli inglesi che qualche tempo prima gli hanno ucciso i suoi due figli.

Con coraggio i tre Mohicani riescono a salvare le figlie del colonnello Munro, Cora ed Alice, presenti nella compagnia e intente a raggiungere il padre, insieme al maggiore Heyward.

Durante il tragitto verso il forte del colonnello Munro, scatta qualcosa tra Nathan e Cora ed anche Uncas non è insensibile alla sorella più piccola Alice.

Il colonnello è sotto pressione per l’assedio francese, in attesa di rinforzi che non arrivano perché massacrati strada facendo dagli Uroni.

Invano Nathan cerca di convincere Munro a rivedere le proprie convinzioni, sulla strategia di guerra, che sfociano in una resa degli inglesi con l’onore delle armi.

La tregua tra i francesi e gli inglesi non soddisfa minimamente Magua, che aggredisce la colonna in uscita dal forte con l’unico obiettivo l’uccisione del colonnello e delle sue figlie.

L’agguato degli Uroni è micidiale tuttavia Nathan e i due mohicani riescono a portare in salvo le ragazze ma non ad impedire a Magua di compiere la sua parziale vendetta uccidendo il colonnello.

In fuga dalla furia degli Uroni le ragazze ed il maggiore Heyward vengono poi catturati, mentre Nathan cerca di trattare direttamente col grande Sakem storico capotribù Urone.

All’accampamento Urone Nathan si presenta offrendo in cambio la sua vita contro la salvezza delle ragazze e del maggiore, ma l’evoluzione della trattativa riserva poi un finale impetuoso e particolare…

Curiosità.

Spettacolare affresco realizzato da Michael Mann che esalta il concetto dell’uomo costretto a spendere la propria abilità al servizio di una causa che non gli appartiene.

Squarci memorabili di paesaggi della zona dei grandi laghi valorizzati da un’eccellente fotografia e da splendidi costumi ed oggetti di scena vari.

Come non celebrare la coinvolgente colonna sonora, che caratterizza da sempre la pellicola, realizzata da Trevor Jones e Randy Edelman.

Sullo sfondo della guerra, in territorio americano, tra Francia ed Inghilterra la storia d’amore tra Nathan e Cora.

Un amore straziante, nato e sviluppato tra tragedie familiari e sopravvivenza al conflitto bellico.

Protagonisti.

Nathan è uno straordinario DanielDay-Lewis in un ruolo che ne ha esaltato anche una pregevole preparazione fisica.

A suo agio nei movimenti in una natura selvaggia e nell’uso della carabina, che a quei tempi andava ricaricata dopo ogni colpo.

Cora è Madeleine Stowe, determinata, matura, ed estremamente sensuale.

Il perfido Magua è Wes Studi, quando si dice “al posto giusto, nel momento giusto” e che ritroveremo protagonista in altre produzioni di genere.

 

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