Tematiche etico-sociali

La figura dell’AEC: Una sigla per mille storie

Assistente Educatore ComunaleNella panoramica istituzionale dell’Italia, assume grande rilevanza nella formazione dell’individuo nel sistema scolastico.

L’art.2 della Costituzione indica che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo che nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, l’art.4  conferma che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana.  Lo Stato delega alle Regioni, le Regioni ai Comuni e agli Enti locali, varie funzioni economico-amministrative onde ottemperare ai servizi per i cittadini. I cittadini pagano le tasse ma non è colpa del cittadino se mancano i fondi per assicurare servizi sociali inderogabili: la figura dell’AEC è una di queste.

Potrebbe apparire una sigla veloce ma “AEC” vuol dire Assistente Educatore Comunale che, nella sua accezione più vera, sta a rilevare la sua importanza fondamentale come supporto scolastico per i tanti bambini in difficoltà. Una figura importante per accompagnare i bambini disabili al bagno, per farli mangiare, per chi ha tempi diversi di apprendimento, per chi ha bisogno di alternare alla didattica un pò di gioco. Esso serve a coadiuvare ed aiutare le altre insegnanti nell’espletare il loro mestiere quotidiano: l’insegnamento. I bambini accolgono col sorriso sulle labbra questi maestri che li aiutano ad andare avanti nella quotidianità scolastica, essi si sentono più sicuri perché c’è qualcuno oltre ai genitori ed  agli insegnanti principali , che li aiuta a rimettersi in carreggiata confrontandosi con i loro compagni più avvantaggiati ed a perfezionarsi per un futuro prossimo.

Chi fa questo mestiere lo fa per passione, e si capisce l’importanza del lavoro svolto quando entri  in un’aula e non si percepisce alcuna  differenza tra i bambini, tanta è l’integrazione  dei bambini meno fortunati.

Ma chi ci sarà con loro quando il 15.11.2012 salvo proroghe, per mancanza di fondi verrà sospèesp questo importantissimo servizio sociale? Come si farà ad assicurare  tutti i bambini la continuità del diritto allo studio che con questo taglio verrebbe meno?

Ci si augura che lo Stato, e per lui tutti gli altri Enti, vogliano rivedere questa amara scelta, che seppure dettata da mancanza di risorse economiche, è certamente più importante dello spreco di denaro da parte di tutti i politici come le cronache ogni giorno ci svelano.

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