Scienza

Il Summit di Rio si è concluso con scarsi risultati, ma i problemi ambientali ed energetici restano!

Gli argomenti delle energie rinnovabili, del risparmio energetico e della  edilizia bioclimatica mi hanno interessato ed appassionato  fin dal lontano 1979, quando nell’a mbito del Progetto Finalizzato Energetica PFE del CNR-ENEA  molte qualificate unità operative di ricerca si occupavano di un settori di studio e ricerca che stanno diventando molto importanti, cruciali e strategici in tutti i Continenti: in particolare quelli del risparmio energetico e della edilizia bioclimatica , ovvero di una edilizia che da una parte sia rispettosa dell’ambiente naturale e dall’altra utilizzi e sfrutti le energie rinnovabili per risparmiare energia.


Accenno ad un evento storico, sicuramente impensabile fino a qualche anno fa: il comune di Viganella, in provincia di Verbania, è un piccolo paese che “non vede la luce”, ovvero non riceve la radiazione solare diretta (ma soltanto quella diffusa) per quattro lunghi mesi invernali, da novembre a febbraio; ebbene, cosa è stato pensato ed attuato in maniera “brillante” (mai come in questo caso è lecito usare questa definizione!) ? Sulla cima della montagna, che ostacola il cammino dei raggi solari verso il paese, è stato installato un grande specchio, che dirotta, rifrange la benefica radiazione verso le case del paese, che quindi ricevono almeno una parte del calore solare, assicurando un consistente risparmio energetico per il riscaldamento degli edifici pubblici e privati! Un esempio stupendo (almeno secondo me) che viene moltiplicato una infinità di volte a livello di ONU, di Nazioni Unite, che hanno lanciato da molti anni a questa parte l’architettura a risparmio energetico, ovvero gli edifici eco-compatibili contro l’effetto serra: il risparmio valutato? Ben due miliardi di tonnellate in meno di CO2 (anidride carbonica) immesse nell’atmosfera…!

 

Nel dettaglio, questo studio dei tecnici dell’ONU dimostra che la bio-architettura potrebbe contribuire, per il clima e per la riduzione dei gas serra, in misura addirittura maggiore rispetto a quanto previsto a suo tempo dal protocollo di Kyoto!  Un uso migliore del cemento, dei metalli, del legno, degli isolanti termici, accompagnato ad una maggiore efficienza energetica negli edifici pubblici e privati (dall’aria condizionata alla illuminazione) può infatti  far risparmiare milioni di dollari ed una quota oscillante tra il 30 ed il 40 per cento di tutta l’energia mondiale. Per far sì che l’architettura possa avere un ruolo chiave nella lotta ai cambiamenti climatici sono sufficienti misure semplicissime e molto economiche: per esempio, utilizzare pannelli oscuranti per proteggere dal sole nei climi molto caldi, adottare in misura molto vasta ed in tutti gli edifici le lampadine a risparmio energetico, adottare un migliore isolamento termico delle pareti e dei tetti, ed ancora ventilare in modo adeguato i vari ambienti di lavoro e di riposo.

Un suggerimento fin troppo evidente è poi quello di evitare di costruire edifici più grandi del necessario, sinonimo di grande, esagerato, eccessivo consumo energetico…Insomma, detto ciò e con stime al ribasso, l’edilizia eco-compatibile potrebbe determinare, in tutto il mondo, una  riduzione pari a 1,8 tonnellate per le emissioni di anidride carbonica CO2, ovvero il principale responsabile dell’effetto serra. Una politica ancora più aggressiva potrà  abbattere  le emissioni fino a 2 miliardi di tonnellate, addirittura tre volte la quantità prevista dal protocollo di Kyoto! Ovviamente, è bene sottolineare che la costruzione di edifici eco-compatibili costerebbe solo dal 3 al 5 per cento in più rispetto a quelli tradizionali, ma consentirebbe di spendere molto, molto meno sul lungo periodo.

Concludiamo, passando dall’ONU all’Italia, citando e ricordando con piacere alcune iniziative a carattere locale denominate  Le giornate del Sole, ovvero come promuovere nel nostro Paese la cultura dell’efficienza energetica e l’uso delle fonti rinnovabili: piccoli accorgimenti quotidiani per ridurre i consumi domestici in tema di elettrodomestici (lavatrici e lavastoviglie, da usare solo a pieno carico; TV e stereo, evitare lo stand-by; frigorifero e congelatore, regolare il termostato su posizioni intermedie; illuminazione, scegliere lampadine fluorescenti compatte, costano di più ma consumano il 70 per cento in meno; riscaldamento, mantenere la temperatura degli ambienti tra 18 e 20 gradi centigradi, eliminando le fughe di calore da finestre, porte e cassettoni delle tapparelle! E ancora: fare la doccia invece del bagno, risparmiando così molti, moltissimi litri di acqua; accertarsi che i rubinetti, gli sciacquoni e i conduttori non perdano, con 30 gocce al minuto si sprecano circa 200 litri d’acqua al mese, ovvero 2.400 litri all’anno; e infine, non lasciare mai scorrere inutilmente l’acqua in bagno, in cucina, nel garage, nel giardino.

Tanti semplici e piccoli trucchi per risparmiare energia e risorse in casa con acqua, luce e gas secondo natura: tutti i cittadini italiani possono meditare e provvedere adeguatamente !

Franco Vivona   – Primo Ricercatore CNR

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