Politica

URGE ABOLIRE LA LEGGE SUI RIMBORSI ELETTORALI

Da molti anni il Movimento Salvemini sta chiedendo all’intero ceto politico di farsi promotore di iniziative legislative tese a tagliare drasticamente gli abnormi costi delle caste privilegiate.

Finora sono state “prediche inutili”, come osservava Luigi Einaudi. Ma il vento sta cambiando.

Solo in un Paese squilibrato come l’Italia poteva accadere un fatto scandaloso: la casta dei politicanti ha “iugulato” il popolo “sovrano” (infischiandosi del risultato referendario del ‘93 che, con l’82% dei consensi, aveva abolito il finanziamento statale ai partiti) ed ha varato la famigerata legge sui “rimborsi elettorali”. L’attuale ceto politico (con qualche eccezione), servendosi del Parlamento come strumento operativo, ha preteso che gli elefantiaci e costosi apparati di partito fossero (lautamente) sovvenzionati da denaro pubblico.
Alcuni leaders, ospitati nei salotti televisivi Rai,  continuano a rinfacciarsi reciprocamente la responsabilità del disastroso debito pubblico facendo finta di non capire che tale responsabilità é addebitabile ai partiti che in Parlamento avevano votato la legge sui “rimborsi”.
Una rapina ammantata di legalità. Per le politiche 2006 il Ministero dell’Economia ha versato nelle casse dei partiti, a titolo di rimborsi elettorali, 186 milioni di euro (21.869.000 di euro alla Margherita, di cui il sen. Lusi era il tesoriere). Sono ancora da accertare le cause di un buco di 26 milioni di euro nelle casse dell’ex A.N. e gli ammanchi di cassa della Lega Nord. Il latitante Ponzoni (ex assessore regionale di Formigoni) è indagato per corruzione dalla Procura di Monza. Sotto inchiesta anche Penati, Nicoli Cristiani, Carratelli e molti altri. Di fronte all’orgia degli sprechi di denaro pubblico la Pivetti (ex presidente della Camera) ha sfidato arrogantemente la rabbia popolare annunciando ricorso contro la recente delibera dell’Ufficio di Presidenza della Camera che ha tagliato odiosi privilegi.
Bersani continua a pretendere i rimborsi elettorali facendo finta di ignorare che le lobby si sono già infiltrate nelle Istituzioni.
È in atto un regime di “democrazia degenerata”ma sono ancora pochi quelli che hanno l’onestà di ammetterlo.
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