Euro 2016. Dino Zoff: “Se i tedeschi faranno i tedeschi, l’Italia se la potrà giocare” – IN ESCLUSIVA

Il Mito di Spagna ’82 intervistato in esclusiva da “attualita.it
Roma, 29 giugno – Se sei un calciofilo cinquantenne quando dici Italia-Germania pensi subito a Spagna ’82, più che a Italia-Germania 4-3 di Messico ’70. Perché quando quest’ultima venne giocata eri troppo piccolo, mentre quando gli azzurri strapparono la Coppa del Mondo ai tedeschi a Madrid eri ancora un adolescente pieno di speranze ed emozioni da vivere intensamente, come sempre accade in quell’età bella e piena di contraddizioni della vita.
E quella formazione di Bearzot ancora te la ricordi: Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Bergomi (che giocava al posto di Antognoni, infortunato), Graziani (che poi, infortunatosi anche lui, fu sostituito da Altobelli).
 
Il numero uno di tutto, non solo di maglia, era ovviamente Dino Zoff, che poi è stato anche Ct della nazionale azzurra e per questo nessuno meglio di lui ci può parlare dell’Italia-Germania di sabato sera.
“Questa è la partita più impegnativa di tutte quelle che abbiamo giocato finora – ci dice – Però è anche vero che contro di noi loro soffrono sempre e non solo per la tradizione, ma anche per il nostro modo di stare in campo e fare calcio. Dunque credo che ce la possiamo giocare, con la speranza che loro giochino come sempre da tedeschi, ovvero convinti di essere più forti e per questo avvantaggiati rispetto a noi”.
 
Non pensa che stavolta, visti proprio i precedenti, ci affronteranno con più attenzione?
“No, penso che faranno come sempre. Che entreranno in campo spavaldi e desiderosi di imporre il loro gioco. Anche perché, obiettivamente, sono molto forti e hanno tutto per vincere gli Europei. Sono i Campioni del Mondo in carica, sono una nazionale tecnica e fisicamente prestante. Ma esserne troppo convinti potrebbe giocargli il solito brutto scherzo, ovvero subire il gol in contropiede. Che oggi si chiama ripartenza, ma sempre quello è. Nella sostanza non cambia”.
 
Italia-Germania è anche la sfida tra i migliori portieri e le migliori difese del torneo, con quella tedesca che ancora non ha preso gol e quella azzurra che ha subito solo quello dell’Irlanda, in una gara ormai inutile per l’Italia. Quale delle due la spunterà?
“Fare pronostici in questo caso è impossibile. Si tratta di un quarto di finale ad eliminazione diretta di un torneo breve e intenso, dunque tutto può accadere. E poi si tratta di due difese e di due portieri davvero eccezionali. Forse possiamo dire che finora la nostra ha fatto leggermente meglio della loro, ma roba di poco. E’ una bella lotta, non c’è che dire, così come quella tra Buffon e Neuer. Speriamo che alla fine, spinti dalla loro consueta voglia di imporsi che dicevo prima, i tedeschi si aprano un po’ di più degli azzurri e che questi sappiano approfittarne in contropiede”.
 
Italia-Germania è anche il suo tuffo nel passato, in quell’82 in cui vinse la Coppa del Mondo battendo proprio loro in finale. Un ricordo è d’obbligo.
“Guardi, c’è poco da dire, se non che si tratta di un ricordo straordinario. Diventare Campione del Mondo a 40 anni e da capitano è stato il massimo che potessi avere dalla vita”.
 
Quel giorno è definitivamente diventato un Mito per tutti i calciofili del mondo. Che impressione si ha ad essere una leggenda?
“Ma no, niente. Quando è fatta è fatta. Basta”.
 
E dopo quest’ultima risposta siamo sempre più convinti che l’umiltà è davvero una delle doti principali dei Campioni con la C maiuscola. Quelli come Dino Zoff, che con le loro imprese hanno scritto tante pagine importanti della storia del calcio.
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