Serie A: Lazio, Italiano, Pirlo sugli scudi

Bonucci è un caso

In serie A, tre storie da raccontare.
In primo luogo la Lazio che, assieme al Crotone, ha disputato un match egregio sotto ogni profilo pur giocando nel pieno di quella bomba d’acqua che ha sconvolto tutto il crotonese.
Uno spettacolo davvero eroico da parte di tutti i partecipanti, non solo i giocatori, ma anche il gruppo arbitrale e gli astanti, limitati per forza, agli operatori televisivi che hanno ripreso e mandato in onda la partita.
Su un terreno di gioco inondato, pieno di insidie, sotto la minaccia di una interruzione da un momento all’altro, Crotone e Lazio non hanno battuto ciglio, cercando anche di praticare un buon calcio..
Naturalmente, i biancoazzurri, grazie al maggiore tasso tecnico – ed il rientro dal Covid 19 di Ciro Immobile – sono riusciti ad andare due volte in rete.
Impegno, capacità di adattarsi – anche agonisticamente- alla situazione, sono apparsi mirabili, da passare alla storia. Quasi il calcio volesse dire: ‘Non ci ha fermato il Corona Virus. Non ci fermeremo neanche per una bomba d’acqua!’
Si è detto , nel merito, della partita. Il resto e sulla cronaca quotidiana di tutti i media.
A La Spezia, fortunatamente l’Atalanta ha trovato ad aspettarla il ciclone calcistico chiamato Spezia di Vincenzo Italiano.

IL NOME NUOVO DEL CALCIO ITALIANO CHE È ANDATO AD ACCODARSI AI DUE FENOMENI PROVINCIALI GASPERINI (ATALANTA) E DE ZERBI (SASSUOLO).
Al suo primo anno in Serie A la formazione ligure ha raggiunto un rendimento stabile che la rende una incognita da cui guardarsi in Serie A.
Il calcio, in perenne evoluzione, cerca sempre nuove vie tecnico-tatticche. Formula dei modelli.
Per anni ed anni il calcio italiano ha vissuto un medesimo modello, portato avanti da alcuni allenatori che hanno creato una sorta di monopolio.
Poi, però, il crac azzurro, che ci ha escluso dalla Coppa del Mondo in Russia, ne ha smontato l’assetto.
In Italia di quella generazione ne sono rimasti ben pochi. Quelli, meno in auge che hanno tirato la carretta cercando da soli come realizzare con poco. Vedi Claudio Ranieri, Campione in Inghilterra con il Leicester.
Vincenzo Italiano (ma è un siciliano nato per caso a Karlsruhe) come allenatore ha maturato il “concetto Guardiola”, per il quale l’unica possibilità di fermare una squadra più forte è il “pressing” aggressivo per 90 minuti.
Quindi anche le squadre con mezzi finanziari possono dotarsi sul mercato globale (anche internazionale) di giocatori mediamente tecnici, ma con testa e fisico adeguati per operare questo pressing ossessivo .
Naturalmente questa caccia dal primo minuto di gioco, necessità un enorme dispendio di energie per cui appare necessario disporre di sostituire chi in certi ruoli ha esaurito le energie.
Cambi programmati che avvengono per ragioni prettamente fisiche.
Il resto viene da solo: anche i miglioramenti tecnici dovuti ai sistemi di allenamento programmati ed ai benefici psicologici del successo.
L’Atalanta ne sta pagando in un certo senso il fio, come saggiamente ammoniva prima del match Gasperini, che sull’argomento se ne intende.
Mentre il “sistema Italiano” è costruito per distribuire il consumo fra ogni singolo giocatore, Gasperini tende a chiedere troppo a giocatori come Gomez, Ilicic, Zapata. Con il risultato di portarli verso l’esaurimento.
L’Atalanta per giunta è impegnata da tempo ormai su troppi fronti.
Il suo leader Gomez è un miracolo se termina la partita in piedi per l’impietoso trattamento riservatogli dagli avversari con la complicità di arbitri poco accorti.
Così, nella ripresa, Gasperini lo ha lasciato negli spogliatoi per salvaguardare lui e la squadra e lo 0-0 finale, lo ha lasciato relativamente soddisfatto.
Con l’idea di aver imparato qualcosa da Italiano, da copiare…

JUVENTUS MODELLO NAZIONALE
A Torino, il Cagliari per la Juve è risultato il miglior partner per un allenamento agonistico. I bianconeri di Pirlo hanno fatto un ulteriore passo avanti verso quella squadra che Andrea Pirlo ha in testa.
Il nuovo tecnico bianconera sta cercando, dal primo momento, di incasellare le pedine giuste nei posti giusti. Ha fatto moltissimi esperimenti in questo senso.
Il modello, è ormai evidente, è lo stesso a cui guardano con discreto successo altre squadre di fascia alta in Italia: dal Napoli di Rino Gattuso, alla Roma di Paulo Fonseca.
Si tratta lo stesso modello a cui è arrivato il CT azzurro Roberto Mancini.
Quello di coniugare la copertura del terreno di gioco con la duttilità dei componenti dei vari reparti, in quadro di solidità atletica e pressing.
Vorrebbe adottarlo anche l’Inter, ma Antonio Conte, e la società, si sono imbottiti di uomini sballati.
È molto importante per il presente ed il futuro del calcio italiano (a tutti i livelli, fin dai giovani ) che la Nazionale sia di esempio e punto di riferimento.

IL CASO BONUCCI
L’aggiustamento definitivo apportato da Pirlo si è concretizzato proprio ieri sera allo Juventus Stadium. Fuori Chiellini e Bonucci.
Dietro, una linea arretrata con i due giovani centrali (Demiral e De Ligh, e due esterni (Quadrado e Danilo). Quindi due esterni avanzati, Bernardeschi e Kulusewski.
Poi tre centrocampisti, Arthur, Rablot e Mckennie. Infine Morata e Ronaldo
A ben osservare identica disposizione e profilo tecnico-tattico della Nazionale di Mancini negli ultimi due trionfi nella Nations League.
Finalmente una Juve non episodica, più sciolta e propositiva. Il Cagliari è stato un ottimo test per capire come può girare la squadra senza Bonucci. Un tentativo che costò ad Allegri il posto.
Il fosco Leonardo emigrò offeso a Milano. Per poi rientrare a Torino l’anno dopo al costo di uno scambio con Caldara e 35 milioni di Euro di integrazione.
Troppo ingombrante, insomma, la leadership e visione di gioco del viterbese. Ed anche Sarri ne ha pagato le conseguenze.
Non le ha pagate, però, Roberto Mancini che – anche se assente fisicamente per Covid 19 – gli ha preferito Francesco Acerbi quale pivot della difesa..
Ora gli azzurri scorrono più fluidi. Così come i bianconeri. Ed il laziale viene unanimamente considerato come il miglior difensore degli ultimi anni. Peccato che se ne siano accorti solo con l’arrivo di Mancini.
Ma Bonucci e le sue inzuccate-gol sui calci d’angolo? Superati da Roberto Mancini per “problemi muscolari”, chiaramente diplomatici.
Subito seguito dall’attento Pirlo “Per qualche fastidio muscolare”!
Bonucci è sicuramente un caso. Pirlo lo sta strategicamente gestendo. Al momento, in Nazionale e nella Juve ci si nasconde dietro infortuni diplomatici.
Saranno il campo ed i gol di Ronaldo, Morata e soci a chiuderlo o riaprirlo ancora.
Ieri Gianluigi Buffon – il 28 gennaio 43 anni – è stato premiato da Pirlo, titolare in luogo di Szczesny, per la sua fedeltà ed il sostegno. Un umile insegnamento da seguire per tutti.

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