La Lazio cresce e si sbarazza dell’Amburgo

Nel match che doveva vedere il tripudio tedesco per il ritorno in patria di Miroslav Klose, la Lazio di Pioli convince e batte la compagine tedesca con i gol di Djordjevic e Tounkara

LAZIO (4-3-3): Berisha; Konko (46’Cavanda), Novaretti (80′ Ciani), Cana, Radu; Cataldi (66′ Parolo), Ledesma, Mauri (66′ Gonzalez); Felipe Anderson (66′ Candreva), Djordjevic (46′ Tounkara), Keita (66′ Lulic). All. S.Pioli

AMBURGO (4-2-3-1): Adler; Dirkmeier (53′ Westermann), Djourou, Kacar, Jansen (53′ Jiracek); Behrami (71′ Skjelbred), Arslan (53′ Badelj); Stieber (63′ Demirbay), Van der Vaart, Ilicevic; Rudnevs (63′ Zouha). All. M.Slomka


Lubecca (Germania), 8 agosto – Doveva essere il match di Miroslav Klose, ed in un certo senso lo è stato. La tournée tedesca della Lazio sarebbe dovuta addirittura partire vicino al confine con la Danimarca, a Flensburg, ma lo stadio locale non avrebbe mai potuto reggere l’entusiasmo del popolo tedesco verso il suo amato campione: troppi pochi, così, i seimila posti del campo locale per ospitare Amburgo-Lazio. Diverso il discorso per la nuova sede, il Lohmule di Lubecca, stadio sponsorizzato da PokerStars ed esaurito all’inverosimile per il ritorno in patria del Campione del Mondo, con diciottomila spettatori che hanno visto la Lazio trionfare con un secco 2-0. Con il bomber tedesco in netto ritardo di condizione e quindi non schierato né dall’inizio né attraverso le sostituzioni, il peso dell’attacco biancoceleste è gravato su Filip Djordjevic nel primo tempo, quindi nella ripresa sul gioiello della Primavera Tounkara: proprio loro gli autori dei due gol laziali.

In campo senza il colpo di mercato de Vrij, la difesa dei capitolini si è dimostrata più coordinata ed attenta della precedente uscita con lo Sporting Lisbona, reggendo bene i (pochi) attacchi dei tedeschi dell’Amburgo. Non che gli avversari della Lazio fossero un inarrivabile Barcellona, questo no: l’Amburgo si è salvato solo al playout nell’ultima Bundesliga, soffrendo da pazzi nel match decisivo contro il Greuther Furth, e la rifondazione iniziata con l’acquisto dell’ex Napoli Behrami è ancora in piena costruzione; ma la squadra di Slomka può contare su campioni veri, come il genio Van der Vaart o i pericolosissimi Ilicevic e Rudnevs, quest’ultimo autentico incubo della Juventus in una Europa League di ormai quattro stagioni fa, quando con una tripletta promosse il suo Lech Poznan al turno successivo a spese proprio di Madama. Il peso che va dato alla vittoria odierna è dunque di rilievo, anche perché va notato che l’Amburgo inizierà il suo campionato con netto anticipo rispetto alla Lazio, quindi anche da un punto di vista fisico gli uomini di Pioli si possono dire certamente soddisfatti.

Tornando alla cronaca della partita, la Lazio ha segnato dopo appena cinque minuti proprio con Djordjevic, che in area ha approfittato di un pasticcio della difesa tedesca. Appena sei minuti dopo, Radu ha colpito un legno della porta difesa da quell’Adler che ai tempi del Leverkusen sembrava dovesse diventare il portiere più forte del pianeta; all’83’ lo stesso terzino biancoceleste ha seminato il panico nella difesa ospite, servendo Lulic che a sua volta ha messo al centro per l’accorrente Tounkara, rapido a piazzare di destro il 2-0 definitivo. Tra gli altri, bene Felipe Anderson e Konko, mentre è parso in comprensibile ritardo Marco Parolo, appena aggregatosi alla squadra dopo le vacanze post-Mondiale. Tra tre giorni, ad contro l’ Hannover 96, probabilmente toccherà anche a de Vrij, e lì la Lazio potrà iniziare a dimostrare a tutti che la stagione in arrivo sarà davvero quella del riscatto.

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