Medicina

Coronavirus: per il governo, prima la politica e poi la sicurezza sanitaria dei cittadini

Roma, 22 febbraio 2020 – Coronavirus –  la politica del Governo Conte bis: fingere di ignorare il problema.

Secondo i dati portati a conoscenza della popolazione, sono già 50 i contagiati in Lombardia e Veneto, ma anche nel Lazio ed altre Regioni… 2 morti già accertate. Un caso in Piemonte.  Di conseguenza, una politica attenta e che governa nell’interesse dei cittadini, se non chiude le frontiere, doverosamente chiede di effettuare dei controlli alle frontiere.

Così ha fatto, allarmata, la Regione Friuli Venezia Giulia, chiedendo al governo (?) centrale Conte, “di prevedere controlli anche sui confini terrestri, al fine di monitorare gli ingressi sul territorio nazionale”. Attenzione: prevedere controlli, non chiusura, questo per i soliti benpensanti finchè non vengono coinvolti loro!

La risposta non si è fatta attendere: per il premier, “al momento, rispetto alle informazioni acquisite e al livello di contagio, la misura è da escludere”. Aggiungendo che “il governo centrale ha manifestato la disponibilità ad un confronto con le Regioni di frontiera per un approfondimento sulla tematica” (!!!).
Intanto, il Governatore Massimiliano Fedriga, ha fatto sapere di aver decretato lo stato di emergenza fino al 31 luglio prossimo per “fronteggiare il rischio sanitario da Coronavirus, anche in considerazione dei primi casi di contagio nel territorio italiano e in particolare nella vicina regione del Veneto ed in esito della riunione del Comitato operativo di Protezione civile avvenuta oggi”.

O lo scrivente è idiota (e non lo mettiamo in dubbio!) o siamo in mano a incompetenti. “Approfondire la tematica!”. Secondo gli attuali “governanti”, si discute e decide con la massima calma,  se si deve o meno abbellire un giardino, ignorando volutamente l’urgenza sul rischio di pandemia per la popolazione italiana e straniera presente in Italia di contrarre il virus, con ampie conseguenze di decesso, senza una valida cura medica che, magari, non sarà nemmeno a carico del Servizio Sanitario Locale, perché è più importare assegnare fondi per le feste politiche piuttosto che curare i malati. Su questa realtà, basta parlare con chi ha congiunti con gravi menomazioni.

Sarà fantasia malata o magari potrà esserci un Magistrato che voglia valutare attentamente se su queste decisioni non vi sia un’omissione nel dovere di tutelare la salute delle persone dimoranti in questa povera Nazione…

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