Cronaca

Allarme mafie della Dia. Ma per la microcriminalità no?

La Direzione Investigativa Antimafia (DIA), nella relazione al Parlamento presentata nei giorni scorsi, rileva che ci sono, nelle maggiori mafie italiane, “segnali che sembrano propendere verso derive di scontro ancora da decifrare….I clan della camorra si rigenerano e trovano nuovi adepti…mentre… in Calabria è grave il rischio di infiltrazione negli enti locali… La strategia silente che ha caratterizzato gli ultimi anni di Cosa Nostra sembra finita. Bisogna dunque prepararsi a contrastare possibile derive di scontro…La mafia (siciliana) trasforma gli assetti e appare protesa a recuperare il proprio predominio sul territorio… Cosa Nostra vuole (infatti) riconsolidare la propria struttura con un innalzamento del livello della sfida…..La forza delle principali organizzazioni è costituita (a fattor comune) dalla grande disponibilità di capitali, evidenziata dagli ingenti sequestri e confische che vengono operati, e che consente una profonda penetrazione del sistema economico anche grazie a una diffusa e facilmente conseguibile collusione di figure pubbliche, inclini alla corruttela… Torna il contrabbando di sigarette con interesse per i “Compro oro”…. L’ attività estorsiva e usura, l’inserimento negli appalti pubblici e il narcotraffico continuano a rappresentare le maggiori fonti di guadagno dei clan, unitamente alla commercializzazione di prodotti contraffatti”.

Questa la non incoraggiante situazione come rappresentata dalla DIA, sebbene Magistratura e Polizie svolgano un encomiabile lavoro di contrasto ai clan.

Ma cosa succede ai piani più bassi della sicurezza pubblica, vale a dire per le strade e addirittura nelle Stazioni ferroviarie? L’allarme arriva dai numeri: 1.437 i furti in stazione, 2.045 sui treni. Totale: 3.482 nei primi sette mesi del 2014. E poi: 182 dipendenti di Fs aggrediti, 795 persone arrestate e 7.425 denunciate all’Autorità Giudiziaria. Per infrenare tale spaventoso quadro, molto ci si attende dalla prossima iniziativa delle FF.SS., che- incredibile a dirsi!-consentirebbe l’accesso ai binari ai soli passeggeri muniti di biglietto….! Un’iniziativa brillante, ma non certamente risolutiva, che riguarderà per il momento Roma Termini e Firenze per proseguire con Milano e altre grandi Stazioni.

Ancora, cosa succede sul tema sicurezza nelle zone ad alta vocazione turistica?

Un vero e proprio sfacelo! Esaminiamo Venezia, dove la foto di un amplesso pubblico di due giovani in pieno giorno, sopra il ponte degli Scalzi, porta d’accesso al centro storico, come evidenziato dalla foto di un turista, ha fatto il giro del mondo. Dalla stampa locale apprendiamo anche di un sondaggio tra i lettori sulla situazione della Città lagunare. Alla domanda: “Venezia in preda al degrado e c’è chi propone l’intervento dell’Esercito, sei d’accordo?”. Il 79,3% dei lettori ha risposto “sì, non se ne può più”, mentre solo il 17% ha risposto “no, è esagerato”. Poi, ci sono i bivacchi sugli scalini delle “Procuratie” in Piazza San Marco, e persino qualcuno che corre in bicicletta e monopattino, evoluendo tra i turisti sorpresi, ovvero anche nudo tra le calli dove “signoreggiano” indisturbati i venditori abusivi. Per infrenare tali fenomeni sono nuovamente in azione i “San Marco Guardians”, i volontari in tuta arancione.

Libero Gilberto dal Corso, Presidente di Confartigianato Venezia, senza riserve afferma che “Venezia ormai appare come una Città poco presidiata, favorita da un turismo di basso profilo. Anche secondo noi sarebbe auspicabile che intervenisse l’Esercito, anche se siamo consapevoli che sarebbe molto difficile ottenere una simile misura. Sono carenti anche le opere di manutenzione, il decoro urbano, i venditori ambulanti assediano calli e campielli, spuntano come funghi strutture alberghiere abusive,muoiono le attività artigianali che erano il cuore pulsante della città e ne disegnavano il volto. Aumentano i borseggi e, per la prima volta, anche i furti in appartamento, per esempio nella zona del Lido, dove i cittadini si sono sentiti costretti a organizzare ronde di sorveglianza, iniziativa che probabilmente si estenderà anche al centro storico… Sì, quel che sta accadendo è senza dubbio preoccupante, le Forze dell’Ordine sono ridotte al lumicino..i turisti hanno probabilmente l’impressione di entrare in un parco giochi, non in una Città unica al mondo”.

Così conclude, con il dispiacere di chi legge: “Venezia è riuscita nell’impresa quasi impossibile di diventare brutta, indecorosa, sporca”. E noi aggiungiamo, insicura! Ora ci chiediamo: non sarebbe più semplice presidiare “manu militari” quei siti? Che fanno i Comitati Provinciali dell’Ordine e Sicurezza Pubblica? Non c’è personale? Sarebbe sufficiente, come si faceva qualche anno addietro, non cento anni fa, far convergere Agenti di PS e Carabinieri da aree meno impegnate…..ovvero richiedere a Roma, al “centro del mondo”, in caso di difficoltà provinciali, rinforzi…pur con le difficoltà di carenza di fondi per pagare le missioni, benzina, divise e addirittura cartucce… Certo, il Pianeta sicurezza va rivisitato in modo ampio e definitivo, anche scontentando gruppi di interesse elettorale … che sono tanti. Per l’Arma, a puro titolo d’esempio, non poche Stazioni di Carabinieri andrebbero accorpate per assicurare una proiezione esterna assidua per l’intero arco giornaliero, abolendo quelle minimali, in quanto non è certo la scritta luminosa accesa nottetempo sull’entrata della sede a dare sicurezza alla gente! Per recuperare personale, si potrebbero poi accorpare le Centrali Operative distaccate in un’unica provinciale interforze, attribuendo però competenze territoriali inequivoche fra Carabinieri e Polizia. La prevenzione è compito primario delle Forze dell’ Ordine, da esercitare attraverso una presenza visibile, costante e massiva, supportata anche da un continuo ed attento esame sull’adeguatezza della dislocazione delle forze sul territorio. Il “Poliziotto-Carabiniere di quartiere” si è rivelato di modesta valenza; indispensabile è una nuova concezione integrata del dispositivo per il controllo del territorio nazionale, volta ad effettuare – con visione e responsabilità unitaria – anche il monitoraggio approfondito e continuativo dell’ambiente, oltre ad affiancarsi e dirigere il “controllo fisico” sviluppato dai moduli operativi già in atto. Nella inspiegabile, irragionevole lunga attesa di adeguare i dispositivi di prevenzione soprattutto nelle grandi Città, in ogni caso va senz’altro respinto l’affidamento della vigilanza su obiettivi anche di elevato interesse pubblico ad agenzie ed enti privati, come attuato per il 2 giugno in Roma, in occasione della Festa della Repubblica, per il montaggio delle tribune sulla via dei Fori Imperiali e contestuale vigilanza anche nottetempo.

Nel modo in cui le guerre sono di esclusivo monopolio delle Forze armate, la sorveglianza sulle persone e sul territorio nazionale deve essere di esclusiva competenza delle Forze dell’Ordine nazionali.

Sugli argomenti trattati, richiamiamo l’ attenzione sugli articoli del 30 Marzo 2014 dal titolo: “Analisi del potere mafiosoe del 3 Giugno 2014 :”La sicurezza può essere affidata ad agenzie private?”

 

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