Una gita a ...

Una gita a … Segni: la millenaria

segniQuella parte del Lazio che si trova a sud di Roma è terra di abbazie e cittadine fortificate con mura ciclopiche. Qui sorge Segni, luogo ideale per una giornata all’aria aperta alla ricerca delle vestigia del passato e della buona cucina.

Roma, 7 agosto – Oggi vi segnaliamo un itinerario interessantissimo che ha come meta finale la cittadina di Segni, che sorge in provincia di Roma, a 668 metri s.l.m., circondata da una vegetazione  rigogliosa tra cui predominano castagni e faggi. Un ambiente che ci immerge nella natura e che ci fa riscoprire le bellezze di quel territorio che ci circonda che, troppe volte, ci dimentichiamo.

Agli amanti della storia e dell’arte Segni dischiude generosa i suoi millenari tesori. Imponenti infatti sono i resti della città romana: un grandioso circuito difensivo in opera poligonale lungo circa 5 km ancora molto ben conservato e visitabile per mezzo di suggestivi stradelli pedonali lastricati. Lungo le mura si aprono numerose porte fra le quali di eccezionale interesse sono la Porta Saracena e la Porta Foca. Al centro del paese, ovviamente nel suo punto più alto, spicca l’acropoli, che sorge in un luogo di elevato valore paesaggistico. In essa troviamo i resti di un grande tempio e di una cisterna circolare dedicati a Giunone Moneta.

Interessantissima è la visita al Museo Archeologico Comunale, le cui sale espositive di moderna concezione ci introducono alla visita della città. Dietro prenotazione il museo offre anche un servizio di guide archeologiche.

Ma a Segni non troviamo solo le vestigia di età romana, visto che le sue numerose chiese stanno a testimoniare sia la fede e la pietà popolare che hanno sempre caratterizzato la popolazione locale, che l’arte dei periodi successivi a quello romano.

Purtroppo, come accaduto un po’ ovunque, spesso i monumenti sacri sono stati edificati negli stessi luoghi in cui sorgevano quelli precedenti.

Così, ad esempio, è stato per la chiesa di San Pietro, sorta sulle rovine del tempio pagano dell’acropoli e che tuttora conserva al suo interno tre preziosi e delicati affreschi, il più antico dei quali risale al XII secolo.

La chiesa di Santo Stefano, invece, secondo la tradizione popolare è il primo luogo di culto cristiano sorto a Segni; il suo campanile di quattro piani merita di essere ammirato.

Nel primo decennio del XVII secolo, poi, fu costruita la chiesa del Gesù, all’interno della quale si conserva una tela della Vergine Addolorata che da queste parti è ritenuta miracolosa.

Un discorso a parte merita la Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta e che si innalza solenne nella piazza omonima.

Percorrendo un’ampia scalinata al di sopra della quale si impone la  facciata, riecheggiante lo stile del Valadier, si accede nel tempio a croce greca costruito nel XVII secolo sulle rovine di un precedente edificio dell’XI secolo. All’interno il visitatore è accolto da un trionfo di stucchi dorati, di marmi, affreschi e tele pregevoli. Nomi importanti hanno lavorato per creare la suggestiva scenografia della cattedrale: i fratelli Courtois, Giovan Battista Gaulli, Pietro Berrettini, Francesco Cozza, Lazzaro Baldi.

Come dicevamo all’inizio, dopo aver ammirato le bellezze della natura e dell’arte, la nostra gita a Segni non può non portarci a gustare i tanti prodotti della cucina locale nei numerosi esercizi commerciali che al turista offrono servizi accurati e ricchi menù.

I dolci tipici (giglietti, crostatine, ciambelloni, pan pepati, ciambelle scottolate e sciroppate) sono delle vere ghiottonerie e siamo certi che vi faranno terminare in gloria una gita indimenticabile.

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