Spettacolo

Vittorio Gassman: 100!

Domani compie un secolo la nascita del "Mattatore".

Roma, 31 agosto 2022 – Domani, primo settembre, festeggiamo i CENTO anni dalla nascita, a Genova, di Vittorio Gassman, uno dei più grandi dell’epoca d’oro del cinema italiano.

Incontrai Gassman una domenica pomeriggio allo Stadio Olimpico di Roma dopo una partita dei giallorossi alla quale si era recato con l’ultimo figlio Jacopo, tifosissimo romanista.

Ero un ragazzo alle prime armi e dovevo fare delle interviste per la radio per la quale lavoravo.

Compito che veniva riservato ai giovani praticanti come me perché scomodo, d’assalto e, a volte, anche fastidioso se l’intervistato di turno non gradiva.

Perché alla fine della partita non tutti questi personaggi famosi avevano (e hanno) voglia di fermarsi davanti al microfono di un ragazzino.

Potete immaginare, dunque, l’ansia e l’emozione che provai nel vedere un grandissimo come Gassman e nell’avvicinarmi a lui per provare a fargli qualche domanda.

Con il doveroso rispetto che si deve ad un personaggio del genere, ovviamente.

Beh se c’è stato un Vip che mi ha messo a mio agio e che si è fatto intervistare senza colpo ferire, né provare alcun tipo di fastidio, questo è stato proprio lui.

Vittorio Gassman, uno dei giganti del nostro spettacolo, cinema o teatro non fa differenza.

Perché ricordarlo è un po’ come parlare dell’intero mondo dello spettacolo italiano del dopoguerra, tanto è stato grande come attore, regista e scrittore.

Senza contare le sue celebri apparizioni in televisione.

Gassman era nato il 1°settembre 1922 a Struppa, dove gli è stata intitolata una strada e che a quei tempi era un comune autonomo della Val Bisagno.

Quattro anni dopo, nel 1926, sarà inglobato da Genova.

Era figlio della pisana Luisa Ambron e dell’ingegnere civile tedesco Heinrich Gassmann.

Un cognome dal quale, in seguito, Vittorio eliminerà la seconda “n” per assumere il nome d’arte con cui è diventato celebre.

Per via dei suoi natali genovesi ha subito simpatizzato per il Genoa, come lui stesso ha confessato nell’ottobre 1998 in una bella intervista che ha rilasciato alla rivista “La Roma”.

<Per via della nascita da bambino ero genoano, dice Gassman, ma i miei figli maschi, Alessandro, Jacopo e quello adottivo Emanuele, mi hanno trasmesso l’amore per la Roma, la squadra della città in cui vivo quasi da sempre>.

Nella Capitale, infatti, si era trasferito quando aveva cinque anni e in quella stessa intervista ha affermato che il suo primo ricordo, legato alla Roma, era addirittura il 5-0 che questa aveva rifilato alla Juventus a Campo Testaccio, nel marzo 1931.

Dal quale poi il regista Mario Bonnard aveva tratto ispirazione per uno dei primi film sul calcio e sui giallorossi.

<Andai a vederla con uno zio romanista di nazionalità svizzera, ricordava Gassman, e già da allora cominciai a simpatizzare per i colori giallorossi>.

A Roma il giovane Vittorio ottenne la Maturità Classica al prestigioso liceo “Tasso” per poi frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica.

Nella quale, in quegli anni quaranta, studiavano anche altri ragazzi che, come lui, sarebbero diventati protagonisti importanti del cinema italiano.

A Roma Gassman si forma come uomo e come attore e spesso lo si incontra all’Olimpico in occasione delle partite interne dei giallorossi.

E a chi gli chiede quale giocatore gli sarebbe piaciuto impersonare risponde con il nome di uno degli assi della Roma degli anni sessanta: Antonio Valentin Angelillo.

<Sceglierei lui perché è stato un grande campione ma dall’aria malinconica e intensa proprio come un altro dei miei idoli giovanili, Fausto Coppi>.

All’Olimpico portava spesso l’ultimo figlio Jacopo, non tralasciando mai di dire la sua sulla gara alla quale aveva appena assistito a chi gli si faceva sotto per intervistarlo.

Come è capitato anche a me e Gassman sapeva di cosa parlava quando discettava di calcio o di sport in generale.

Perché in gioventù si era distinto si era distinto come giocatore di basket, arrivando anche a far parte della nazionale universitaria degli anni quaranta.

L’attività sportiva gli aveva dato la mentalità agonistica e un fisico atletico, quello stesso che in molti film gli permetterà di vestire i panni di tanti personaggi aitanti e in qualche modo legati allo sport.

Gassman ci ha lasciato il 29 giugno del 2000, stroncato da un infarto.

Negli ultimi tempi non si era più visto all’Olimpico, bloccato a casa da quella voglia di stare solo che, spesso, diventa un male distruttivo.

La sua ultima apparizione allo stadio risaliva a quasi due anni prima, 27 agosto 1998, nella sera in cui i giallorossi del neo capitano Aldair avevano ospitato il Santos, che era stata la squadra di Pelè, nella classica partita estiva di presentazione ai tifosi.

Un’occasione festosa impreziosita dalla presenza del celebre attore, che insieme a Manfredi, Mastroianni, Sordi Tognazzi e Vianello, in rigoroso ordine alfabetico…, è stato una delle colonne dello spettacolo italiano.

Per la sua eccezionale presenza scenica e il carisma che lo contraddistingueva era stato soprannominato “il mattatore”.

E come tale ci piace ricordarlo in queste poche righe.

Chiudiamo citando quello che disse sulla sua altra passione calcistica: il Genoa.

<Simpatizzo per la Roma, certo, ma confesso che sono genoano anche se con poche soddisfazioni>.

Vittorio Gassman: un grandissimo attore, un uomo garbato, educato, colto e carismatico, circondato da quell’alone che percepisci solo intorno ai grandi come lui.

 

 

 

 

 

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