Racconti di sport

Turone-Santarini: liberi di giocare

La rivoluzione tattica della Roma del doppio libero

Roma, 28 marzo 2021 – Ramon Turone è l’autore del gol annullato più famoso della storia in Juventus-Roma 0-0 del 10 maggio del 1981.

Ma insieme a Santarini e Liedholm è anche il co-protagonista di uno dei più importanti cambiamenti tattici del modo di difendere e giocare a calcio in Italia.

Quello del passaggio dalla marcatura a uomo alla marcatura a zona.

Con il suo arrivo alla Roma nel 1979, in coincidenza con il ritorno in panchina di Nils Liedholm, in squadra ci sono due liberi: capitan Santarini e, appunto, Turone.

Così, durante il ritiro estivo, i tre protagonisti della nostra storia decidono che da quel momento la Roma avrebbe difeso a zona, con il doppio libero al centro della difesa.

Una innovazione epocale in un periodo in cui nel calcio italiano si difendeva solo a uomo.

Cioè con la marcatura stretta dello stopper sul centravanti, del terzino destro sulla seconda punta, del mediano sul 10 avversario e così via per ogni altro ruolo.

Alle spalle dei difensori agiva il libero. Che, grazie alla sua prontezza di riflessi e la sua intelligenza tattica, andava a prendere l’attaccante che era scappato al marcatore.

In questo modo si garantiva un’ulteriore copertura difensiva alla propria porta.

E c’erano grandi liberi, nel calcio italiano di quegli anni ’70 che precedettero la “rivoluzione zonarola” della Roma (nella foto una formazione del 1980-81).

Il più forte di tutti era lo juventino Gaetano Scirea, bandiera anche della nazionale.

Poi c’era il suo dirimpettaio cittadino Caporale, leader della difesa del Torino dello scudetto di Radice e dei “gemelli del gol” Pulici-Graziani.

Quindi Pino Wilson, capitano e bandiera della Lazio dello scudetto del 1974. Uno che si esaltava nelle chiusure difensive come pochi altri.

E poi l’esperto Bellugi, l’interista Bini, il genoano Onofri, il giovane pescarese Galbiati.

Ma soprattutto Franco Baresi, che a 18 anni era diventato titolare nel Milan della stella 1978-79 proprio al posto di Turone, lo storico libero rossonero di quel decennio.

Per far posto al “piscinin” Baresi il Milan lo cede al Catanzaro proprio nella stagione della stella.

Ma Liedholm, nel momento dell’addio a Turone, gli promette che prima o poi sarebbe tornato a giocare con lui.

E quando torna alla Roma nel 1979 mantiene la promessa.

Chiede a Dino Viola di acquistargli Turone, che con Benetti e Amenta porterà esperienza in una squadra di giovani talenti come B.Conti, Tancredi, Di Bartolomei e il neo acquisto Ancelotti.

Così il cerchio del racconto si chiude e con Santarini e Turone nasce la Roma del “doppio libero” e della difesa a zona. La prima, pura, del nostro campionato.

Una delle tante invenzioni di Nils Liedholm. Grande maestro di calcio e di vita.

Come pochi altri ce ne sono stati nella storia dell’italico pallone.

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