Spettacolo

Tony Binarelli e la “Quinta Dimensione”

E’ stata da poco pubblicata la seconda edizione del libro “Quinta Dimensione”, di Tony Binarelli, uno dei più grandi prestigiatori italiani. .

Abbiamo incontrato l’Autore e gli abbiamo chiesto: Tony nel 1977 hai pubblicato il tuo libro “Quinta Dimensione”, come mai, e quale era l’ obiettivo ? La “Quinta Dimensione”, negli anni ’80, quando è stata creata e presentata in televisione nel programma “Domenica In” di Corrado su Rai Uno, ha rappresentato una vera e propria svolta nello spettacolo magico. Infatti, a quei tempi, in Italia il mentalismo era praticamente sconosciuto, eccezion fatta per Otto Della Baratta, e fu uno straordinario successo. Sul mio tracciato, si sono riversati molti prestigiatori/illusionisti dell’epoca. Se consideri che, per il grande pubblico, ero agli esordi, vi era anche la curiosità di scoprire chi era questo nuovo personaggio del mondo dello spettacolo e di conseguenza la pubblicazione di un libro autobiografico è stata allora la consolidazione di un successo ed un modo di proporsi al pubblico. La sua importanza è anche testimoniata dal nome dell’ editore “La Longanesi”, casa editrice di grande livello ed impegno. Bisogna anche tenere presente l’interesse per il paranormale, introdotto al grande pubblico da Geller, quindi argomento di assoluta attualità ed interesse.
Oggi hai riproposto questo libro. Credi sia ancora attuale e quali, se vi sono, le differenze tra le due edizioni? Attuale lo è sicuramente per un doppio ordine di motivi: il primo è che l’ interesse del pubblico per il paranormale e lo straordinario o per la parte “magico/divina” dell’ essere umano è sempre viva, tanto che questa edizione è stata pubblicata dalle “Edizioni Mediterranee” editore leader nel settore dell’esoterismo e discipline annesse. Secondo perché nella mia trentennale carriera, ho incontrato e seguito ad incontrare tre generazioni di pubblico e di conseguenza vi è tutta una nuova fascia cui oggi mi rivolgo con i miei spettacoli, e che di conseguenza è curiosa di sapere cosa c’è dietro. Le differenze sono moltissime, la prima edizione era idealmente divisa in tre parti, la prima: autobiografica particolarmente indirizzata sugli “eventi strani” della mia vita, la seconda una serie di tecniche di rilassamento e concentrazione tese allo sviluppo delle proprie facoltà mentali (si tratta di un adattamento del training autogeno), la terza tutta dedicata alla mia figura di consulente cinematografico ovvero a “Mister Contromani”. Questa nuova edizione è sempre in tre parti e presenta: la prima, la mia biografia aggiornata a trent’anni dopo, non tanto imperniata su avvenimenti ma soprattutto sulle persone che o incontrato e che hanno inciso nella mia vita, personaggi da Gustavo Rol a Channing Pollock, tanto per citarne alcuni; la seconda ancora tecniche di training autogeno, e la terza un vero e proprio corso di ipnotismo.
Quindi sei tornato al mentalismo, che è stato il tuo cavallo di battaglia e che spesso ti ha causato delle contestazione da parte di colleghi e non solo, per il tuo modo di presentarlo come “realtà”.
Innanzitutto non ho mai lasciato il mentalismo, che è sempre stato la linea portante dei miei spettacoli e la cui evoluzione ha seguito ed in qualche caso anticipato le tendenze dello spettacolo per restare sempre in linea con i tempi e con l’ evoluzione della società.  Un Artista, o anche un prodotto, non può essere statico ma deve evolversi con il passare del tempo; ho cercato quindi, partendo da un mentalismo hard, passando per “magia delle mani, magia della mente, arrivando alla situation comedy (da non confondere con la magia comica) per arrivare oggi ad un mix di tutto questo che, secondo me, è quanto di più nuovo si possa proporre in questo momento. Ed il riscontro lo è, senza falsa modestia, il calore che ricevo da tutte le fasce del  pubblico nel corso dei miei spettacoli che seguito a portare in giro in Italia, da quello popolare della festa di piazza a quello sofisticato delle convention ma anche quello del mondo magico internazionale dove non solo le mie pubblicazioni ma anche le mie presenze dal vivo, come il recente tour di conferenze in Inghilterra mi ha confermato. Per le poche contestazioni – in genere dallo stesso ambiente magico – del mio modo di presentare, non posso che notare che sono gli stessi maghi che poi inneggiano e copiano Derren Brown e approdano poi, loro stessi,  sulla spiaggia del mentalismo.
Come è cambiato il “mercato” dello spettacolo, in particolare quello magico in questi anni ? Credo che sia sotto gli occhi di tutti, fino a circa a dieci/quindici anni fa questa fascia era occupata da pochi professionisti di grande levatura che quindi erano i leader del mercato stesso; nel tempo a questi si sono affacciati altri professionisti più giovani e con stili diversi.
Vi è una polemica serpeggiante per la presenza sul mercato anche di molti “dilettanti” che in qualche modo tolgono lavoro ai professionisti? La ritengo una polemica sterile e per di più inutile. Quello che dovrebbe essere capito è che chiunque si proponga, a pagamento, sul mercato dello spettacolo è un professionista, anche se in un altro momento della sua vita sia impiegato del catasto, un  avvocato o un medico. Il cliente acquirente chiede un prodotto professionale e questo deve essere offerto e proposto quindi se il “dilettante” si immette sul mercato con capacità e professionalità, il fenomeno è anche positivo in quanto diffonde questa tipologia di spettacolo aumentando l’interesse del pubblico e quindi favorendo il mercato stesso. Purtroppo spesso e volentieri vedo l’ esatto contrario.
Quale consiglio daresti ad un giovane che voglia oggi indirizzarsi a questa professione? Innanzitutto di valutare bene questa decisione, di capire se è in grado di affrontare, anche e soprattutto psicologicamente, le difficoltà di un mestiere non a reddito certo; di prepararsi studiando e provando e di non fidarsi di internet, dvd e soci ma di leggere libri tecnici e storici per capire da dove veniamo e dove possiamo andare. Ed ancora di trovare una propria via, cioè d’ esprimere se stessi attraverso la magia, di non credere che l’ affermazione si raggiunge possedendo l’ effetto “X” , ma solo interpretandolo e proponendolo in modo diverso rispetto a colui che lo ha inventato.
Grazie Tony, e magici auguri di sempre maggiori successi.
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