Politica

Scongiurato l’arrivo del “Canguro” in Senato

NOZZE GAYRoma, 31 gennaio – Il dibattito in corso a Palazzo Madama sui diritti civili ed in particolare sul riconoscimento dei matrimoni gay e l’adozione dei figli del proprio partener, potrà avere sviluppi imprevedibili, perché le forze politiche e l’opinione pubblica sono nettamente divise e contrapposte in modo bipartisan.

Le moltissime manifestazioni di piazza svoltesi in questi giorni, alle quali hanno partecipato centinaia di migliaia di persone da una parte e dall’altra, indicano chiaramente quanto i cittadini  abbiano a cuore questo problema a prescindere dal proprio credo politico, partitico e religioso.

Il governo, sebbene ci abbia messo la faccia, non corre gravi pericoli, perché nonostante l’asprezza dei toni e le barricate erette dalle opposizioni, si ritiene che alla fine si troverà un compromesso che salverà le capre degli uni ed i cavoli degli altri.

L’aspetto più emblematico ed importante, rispetto al recente passato, è “la scesa in campo” con straordinario impegno della Chiesa di Roma, coinvolgendo le sue cariche più rappresentative: Il Papa ed il Presidente della C.E.I. Cardinale Bagnasco.

Il Sommo Pontefice, in odore di santità tra l’intero popolo cristiano, ha detto chiaro e tondo che il matrimonio vero è quello voluto da Dio tra un uomo ed una donna, condannando, nel contempo, qualsiasi altro tipo di unione tra persone dello stesso sesso.

Questa chiara e netta presa di posizione non è stata “digerita” dalla sinistra e dalla comunità “Gay”, che attraverso la compiacenza della stampa amica, l’ha definita “polemica”, inopportuna ed “intromissiva”.

Il Cardinale Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, considerato nella gerarchia cattolica “il Vice Papa”, è andato oltre condannando senza appello non solo questo tipo di unioni, ma anche e soprattutto l’adozione dei figli del proprio partener.

Non bisogna poi sottovalutare il monito del Presidente della Repubblica Mattarella, il quale ha richiamato l’attenzione di tutti su una sentenza del 2010 della Corte Costituzionale, in cui si osserva che “il matrimonio dev’essere contratto da due persone di sesso diverso”.

Nella discussione è intervenuta anche la Presidente della Camera Boldrini con un intervento definito “a gamba tesa” dal momento che rappresenta la 3^ carica dello Stato e nella circostanza avrebbe dovuto essere ed apparire “super partes”

Ci sono, poi, circa 6.000 emendamenti che potrebbero collassare il dibattito e richiedere l’applicazione del  cosiddetto “canguro”, ossia adottando quella tecnica anti-ostruzionismo, legittima al  Senato, ma vietata alla Camera, che consente di raggruppare non solo quelli uguali, ma anche gli altri di contenuto analogo, e bocciarli in blocco.

Intanto si è avuta appena notizia che nell’ultima riunione dei capigruppo al Senato è stato raggiunto un accordo tra Lega e Forza Italia che hanno ritirato il 90% dei loro emendamenti, ma non si conosce il perché, né i motivi per cui è stato fatto.

La prossima settimana dovrebbe rivelarsi decisiva con l’inizio delle votazioni in aula, ma nessuno è oggi in grado di prevederne l’esito finale, che, comunque, rimane assai incerto.

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