Gli occhi della notte



Gli occhi della notte
Amami senza paura 
 di sgretolarti il cuore, 
 non temere, vivimi
 ci sono e sarò qui con te, sempre.
 Dammi queste mani, 
 che mi fanno sognare, 
 posale ancora 
 ed ancora su di me,
 stringimi fino a fonderci in un unico essere, 
 con un abbraccio forte, così forte, 
 da farci volare in alto. 
 A fior di labbra ti sussurro 
 dolce e lieve il nome, 
 quando scruto il timore 
 nel tuo sguardo,
 del mistero dei nostri giorni nuovi. 
 Dalla tua bocca mi giunge 
 il canto roco dell’amore, 
 in quelle tue frasi piene
 di calda estate, 
 d’inverno freddo e cupo, 
 di freschi risvegli di primavera, 
 dell’apparente calma d’autunno, 
 di bianchi, di neri, di pioggia e di sole 
 con i brividi che si rimescolano 
 ai nostri respiri, 
 e sono tempeste che ricoprono 
 di roseti, 
 i nostri deserti. 
 Superstite ogni volta è la sera
 fra i tanti occhi della notte,
 dove sai non c’è distanza che prende. 
 Ed invece in ogni luna solitaria 
 e senza te, 
 non svanisce mai il pensiero 
 della tua assenza, 
 che è una croce posta in questo petto. 
 Allora sola, sogno il tuo sogno, 
 fra veglia, sonno, dubbi, 
 ed al mattino chissà
 quali pensieri periranno,
 quali illusioni trionferanno. 
 Ma tu resti ed ogni giorno
 in un sospiro d’infinito, 
 so che ci sei solo tu. 
 Adesso scende piano il buio
 e tra i suoi odori, i suoi sapori, 
 i bisbigli dei sogni avanzano,
 nel tramonto che fuori muore,
 si dissolvono nell’oblio di Morfeo, 
 le mie memorie. 
©GabriellaTomasino©
 
				


