Shel Shapiro, 80 ma non li dimostra…
Icona pop-british, ma italiano di adozione, degli anni sessanta.
Roma, 16 agosto 2023.
Seconda ricorrenza di questa atipica settimana per un ulteriore compleanno importante e cioè le 80 primavere di Shel Shapiro, al secolo Norman David Shapiro.
Londinese, di origini ebraiche, Shapiro appena ventenne sbarca in Italia nel 1963 a capo di un gruppo, The Rokes.
In un primo tempo la band inglese si esibisce in accompagnamento alla prorompente Rita Pavone,in auge in quegli anni con altri capisaldi della musica leggera italiana.
Ben presto però The Rokes si affrancano dal ruolo di spalla e dominano il mercato italiano con successi, tra i tanti, come Ma che colpa abbiamo noi, E’ la pioggia che va, Bisogna saper perdere.
La moda del tempo, gli anni della contestazione giovanile, il fascino dello straniero, per di più inglese, portano Shapiro ed i suoi Rokes al successo con milioni di dischi venduti.
E’ anche l’epoca dei complessi, più o meno stravaganti, con rivalità accese con altrettanti gruppi rivali come L’Equipe 84, i Dik Dik, I Camaleonti, I Giganti.
Al di là delle mode ed al netto dello scioglimento dei Rokes nei primi anni settanta, Shapiro dimostra comunque di avere stoffa sia come autore-solista che come produttore.
Fonda la casa discografica Spaghetti Records e produce, portandoli al successo, artisti come Enrico Ruggeri e Marco Ferradini.
Collabora anche con cantanti già affermati come Morandi, Mia Martini, Mina, Patty Pravo e non disdegna partecipazioni cinematografiche come in Brancaleone alle crociate nel 1970.
Shapiro partecipa anche nel 2014 al musical Jesus Christ Superstar, ricoprendo il ruolo di Caifa.
Shel, al pari del suo conterraneo Mal, sposa in pieno il nostro Paese e la sua popolarità lo rende partecipe anche verso attività sociali a supporto di persone meno fortunate.
Come recita una strofa di un brano di uno dei successi più conosciuti: <Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere…>, beh Shel Shapiro ha decisamente vinto…
