Calcio

Per dovere di ospitalità

Quando le maglie le cambiava chi giocava in casa e Pruzzo marcava Krol.

Roma, 24 giugno 2022 – Oggi è stato fatto il calendario della Serie A 2022-23 (per vederlo o scaricarlo https://www.legaseriea.it/it).

Un incrocio avvincente di sfide che ai tifosi sta già dettando i tempi delle loro vite, che verranno organizzate in base alle partite delle rispettive squadre.

Anche se per conoscere orari, anticipi e posticipi dovremo aspettare ancora qualche giorno.

In relazione al calendario del campionato, che è sempre uno dei momenti più attesi dai tifosi, ci piace ricordare una vecchia abitudine ormai caduta in disuso.

Perché ormai le squadre indossano maglie (alcune bruttissime) di tutti i colori, compresi quelli che non c’entrano niente con la loro storia.

E perché è forse rimasta legata a tempi in cui il calcio era ancora solo uno sport.

Non un fatto di merchandising e un’industria dello spettacolo.

Questa abitudine dai radiocronisti dell’epoca (le partite in diretta tv non si trasmettevano ancora) era stata chiamata “dovere di ospitalità”.

E consisteva nel fatto che, se si dovevano affrontare squadre con maglie degli stessi colori o simili, a cambiare la propria fosse quella che giocava in casa.

Non quella che scendeva in campo in trasferta. Come invece avviene da ormai molti anni.

Ma il cambio della maglia, da parte della squadra ospitante, avveniva anche quando i colori delle due, pur essendo diversi, sembravano simili nelle televisioni di quei tempi, che trasmettevano ancora in bianco e nero.

Come dimostra questa foto di Falçao e Pruzzo che entrano in campo all’Olimpico in una partita contro il Napoli (poi finita 1-1) del 1981.

Anno in cui i tv color non erano ancora così tanto diffusi in Italia.

Una gara che è entrata nella storia perché, per provare a complicare la vita all’olandese Ruud Krol, centrale difensivo del Napoli, Liedholm chiese a Pruzzo di marcarlo quasi a uomo.

Krol era il vero regista arretrato della squadra e nell’antesignana costruzione del basso che si faceva già a quei tempi, tutte le azioni del Napoli partivano dai suoi piedi.

Figuratevi la faccia di Pruzzo quando Liedholm gli chiede di trasformarsi da centravanti in marcatore …

Ma alla fine, come sempre, aveva ragione il Barone e in quel match il Bomber, oltre a marcare anche abbastanza bene Krol, fece pure gol.

Ecco, oggi, pur nell’era del merchandising, del calcio televisivo e di tutto quanto fa spettacolo, secondo noi sarebbe bello ripristinare quella vecchia usanza.

Perché così anche i tifosi della squadra di casa potrebbero vedere quella ospite con addosso la sua prima maglia.

E soprattutto perché cambiare la propria “per dovere di ospitalità” era (e sarebbe) un bel gesto di quella educazione che tanto manca ai giorni nostri.

Con la speranza che il fatto di ricominciare ad usarla nel calcio ci possa poi portare a ritrovarla anche nella vita di tutti i giorni.

Perche di educazione, rispetto degli altri e buone maniere si comincia a sentire tanto, ma veramente tanto, il bisogno.

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