Politica

Caso scontrini – Procura chiede condanna per Marino per la carta di credito

sindaco trasparenzaIl Comune vuole un risarcimento di 600mila euro

Roma 29 settembre  – Nel processo a carico di Ignazio Marino dinanzi al Gup Pierluigi Balestrieri, per “falso, peculato e truffa” in relazione all’utilizzo della carta di credito del Campidoglio ed al pagamento di consulenze della sua Onlus “Imagine”, i rappresentanti della pubblica accusa, Roberto Felici e Pantaleo Polifemo, hanno chiesto la condanna dell’ex sindaco della Capitale a tre anni un mese e 10 giorni di reclusione in relazione a 56 cene, per circa 13mila euro, pagate dall’ex primo cittadino con la carta di credito e la predisposizione di certificati che attestavano compensi destinati a collaboratori fittizi o inesistenti che avrebbe procurato alla Onlus un ingiusto profitto di seimila euro. La richiesta di condanna è stata calcolata partendo da una pena base di quattro anni e otto mesi di reclusione (quattro anni per il caso scontrini, otto mesi per la vicenda Onlus), ridotta di un terzo per la scelta del rito l’abbreviato, da parte di Marino.

L’Avvocatura capitolina ha avanzato la richiesta di risarcimento di euro 600mila di cui  500mila per il danno d’immagine riportato dalla vicenda e 100mila euro per danno funzionale.

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