Cronaca

Concluso l’esame dei personal computers di un 47enne italiano, la Polizia lo arresta su provvedimento di custodia cautelare in carcere per induzione alla prostituzione minorile ed estorsione

Polizia PostaleRoma – Si è conclusa,  con l’arresto eseguito dagli agenti del Commissariato di San Paolo, in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere per “induzione alla prostituzione minorile ed estorsione”, la vicenda che ha visto protagonista un 47enne disabile di origine calabrese.

Il 47enne si era già reso responsabile nel corso del 2011 e poi ancora nel 2012 di due episodi per i quali era stato denunciato in stato di libertà. Il modus operandi, da quanto emerso dalle indagini, se pur con sfumature diverse era rimasto sostanzialmente lo stesso.

In una prima circostanza, dopo essere entrato in contatto attraverso un noto social network con una minorenne, era riuscito con la falsa promessa di consegnarle una ingente somma di denaro, ad ottenere immagini della giovane che completamente nuda si mostrava in web-cam in atteggiamenti  erotici. Ovviamente la somma non era mai stata consegnata, ed al contrario l’uomo aveva cominciato a minacciare la giovane di divulgare il filmato se lei non avesse acconsentito a consumare un rapporto sessuale.

In un secondo caso invece, con la scusa di voler assumere una donna come badante, il 47enne era riuscito con la stessa tecnica della falsa e cospicua offerta di denaro ad ottenere le riprese attraverso la web-cam.  Anche in questo caso la riconsegna del filmato con le scomode riprese  sarebbe avvenuta solo dopo che la donna si fosse resa disponibile a consumare dei rapporti sessuali.

Le indagini si sono chiuse la scorsa settimana al termine degli esami disposti dalla magistratura ed eseguiti dai tecnici della Polizia di Stato su due personal computers  di proprietà dell’uomo e che avrebbero evidenziato precise responsabilità per i reati a lui contestati. In tale contesto, emerge la pericolosità e la possibilità per il 47enne di porre in essere ulteriori condotte criminose attraverso l’utilizzo di internet, motivazioni che hanno reso necessario il provvedimento di custodia cautelare in carcere.

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