Spettacolo

Agente 007, si vive solo due volte.

James Bond, l'agente segreto più famoso del mondo.

Roma, 4 ottobre 2022.

 

La ricorrenza.

Domani, 5 ottobre 2022, ricorrono i 60 anni dalla prima, nei cinema londinesi, di:<Agente 007, licenza di uccidere>, primo film della saga su James Bond. 

Il personaggio dell’agente segreto per antonomasia, nello specifico, lo celebriamo oggi per i cinquantacinque anni dall’uscita di: <Agente 007, si vive solo due volte>.

La storia.

In piena guerra fredda Usa e Urss si scambiano reciproche accuse sulla misteriosa scomparsa di navicelle spaziali, di entrambi gli schieramenti, in orbita attorno alla terra.

Il mondo ha il fiato sospeso perché la guerra è ad un passo, tuttavia il servizio segreto britannico non crede allo sviluppo di tale vicenda e affida una missione esplorativa all’agente 007, James Bond.

Bond parte in incognito perché l’intelligence di sua Maestà ha fatto trapelare, astutamente, la notizia che 007 è caduto in un agguato in una precedente missione.

Il nostro si reca in Giappone sulla traccia di un oggetto volante non meglio identificato che sparisce dai radar proprio in territorio nipponico.

Tanaka è il contatto dell’omologo servizio giapponese e ben presto Bond arriva a scoprire che dietro questi episodi c’è la Spectre.

Un’organizzazione terroristica internazionale, creata da Ernst Blofeld, che intende scatenare la terza guerra mondiale per poi controllare il mondo intero.

Ben presto i sicari della Spectre scoprono che Bond è ancora vivo, non fosse altro che per il filo da torcere che procura loro.

Bond, con l’aiuto di Tanaka, arriva a scoprire il geniale nascondiglio della Spectre e ci arriva dopo un duro addestramento dove apprende le tecniche di combattimento dei ninja.

Un vulcano spento di una piccola isola popolata da pescatori e pescatrici “ama” nasconde l’avveniristica base spaziale dell’organizzazione terroristica.

Dall’esterno, all’altezza del cratere del vulcano, appare un laghetto che altri non è che una finta copertura, un tetto che si apre, da dove esce un’astronave che cattura di volta in volta le navicelle, russe e americane, che vanno in orbita.

Bond, calatosi nella base, riesce a sventare l’ultimo lancio che avrebbe catturato la navicella americana in orbita e sgomina l’organizzazione salvando il mondo dal terzo conflitto, godendosi poi l’affetto di una bellezza locale…

Curiosità.  

Quinto appuntamento con l’agente segreto più famoso del mondo, prodotto sempre da Saltzman e Broccoli, diretto da Lewis Gilbert, ispirato all’omonimo romanzo di Ian Fleming.

Al di là della storia colpisce in questa pellicola la scelta dell’ambientazione, il fascino esotico dei siti giapponesi, in un’operazione commerciale indirizzata verso oriente.

A livello di effetti speciali curiosa l’idea della grande astronave della Spectre, che ingoia letteralmente le navicelle russe e americane appena entrate in orbita.

Un minielicottero monoposto denominato “la piccola Nelly”, armato di mitragliatrici e missili, che Bond usa sbaragliando la contraerea della Spectre.

Lo scenario del finto laghetto nella bocca del cratere, progettato dallo scenografo Ken Adam, costa circa un milione di dollari.

Infine, novità assoluta, si vede il volto di Blofeld, profondamente segnato da una cicatrice sull’occhio destro, che accarezza in alcune scene un bellissimo gatto bianco.

Protagonisti.

Sean Connery, neanche a dirlo, è Bond sempre all’altezza del compito col fermo desiderio di abbandonare il ruolo per non rimanerne schiavo nel prosieguo della carriera.

Anche perché troppi Martini, “agitati, non mescolati”, fanno male…

Connery però rientra nel personaggio nel 1971 in “Agente 007, una cascata di diamanti”, come ultima apparizione, dopo il fallimento della pellicola “Al servizio segreto di sua Maestà” del 1969, con protagonista un improbabile George Lazenby.

Donald Pleasence è Blofeld, ottimo caratterista, in un’interpretazione perfetta e spettrale del capo della Spectre.

I consueti Desmond Llewelyn, Q, Bernard Lee, M, e Lois Maxwell, miss Moneypenny, fanno da supporto a Connery così come alcuni attori giapponesi.

Tra i quali, nella sala controllo della Spectre nel finale del film, si riconosce Burt Kwouk il celebre Cato, domestico-karateka, dell’ispettore Clouseau nella saga della Pantera rosa.

Il motivo conduttore del film è cantato da Nancy Sinatra, figlia del grande Frank, e la melodia viene ripresa in seguito da Robbie Williams per il suo singolo “Millennium” del 1998.

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