Racconti di sport

Mo Johnston, il più odiato di Glasgow!

Il primo cattolico che osò giocare con i Rangers, la squadra dei protestanti di Glasgow.

Roma, 24 aprile 2024 – Pochi giorni fa vi abbiamo raccontato la “London Derby”.

Per restare nel tema delle stracittadine, vi narriamo oggi la singolare vicenda dello scozzese Mo Johnston, colui che ebbe il coraggio di sfidare la tradizione del derby di Glasgow, che è ben più che una partita.

Tanto che nella “Old Firm” (come viene chiamato) si raggiungono livelli di tensione che in pochissime altre città del mondo si possono toccare quando si affrontano le loro squadre.

Il derby di Glasgow tra i cattolici del Celtic e i protestanti dei Rangers, infatti, va ben al di là del calcio. La loro è una rivalità a 360 gradi: calcistica, cittadina, sociale e religiosa.

Basti pensare che fino al 1989 nessun calciatore cattolico aveva mai giocato con i Rangers e nessun giocatore protestante lo aveva fatto con il Celtic.

Una tradizione che dopo 117 anni fu rotta dall’attaccante cattolico Mo Johnston, che il 10 luglio 1989 lasciò il Celtic per passare proprio ai Rangers.

Riuscendo così nell’impresa di scontentare tutta la città e di essere odiato da entrambe le tifoserie.

Con il Celtic, dal 1984 al 1987, Johnston aveva segnato più di 50 gol, in virtù dei quali era stato acquistato dai francesi del Nantes, lasciando grandi rimpianti ai suoi vecchi tifosi e concittadini biancoverdi e cattolici, come lui.

Ma nel 1989, dopo solo due stagioni tra i “canarini” di Francia, tornò a Glasgow, dove è nato il 13 aprile del 1963, ma dall’altra parte, ai Rangers.

La squadra che aveva sempre odiato e affrontato da avversario con il Celtic.

Il primo giornale che dette la notizia dell’arrivo di Johnston ai Rangers fu il Belfast Telegraph dell’Irlanda del Nord e i tifosi protestanti dei Rangers non la presero per niente bene, tanto che provarono in tutti i modi a boicottare il suo acquisto, ma senza riuscirci.

A volere fortemente Johnston nei Rangers fu un’icona del calcio scozzese come Graeme Souness, nel frattempo diventato allenatore dei blu di Glasgow.

E a chi osò rimproverargli la scelta di rompere la tradizione rispose: “Sono scozzese e protestante, dunque capisco queste cose ma nel calcio e nel mondo moderno non devono contare. Poi ho sposato una cattolica, figuratevi se avrò problemi ad allenarne uno”.

Di ben diverso avviso l’allenatore del Celtic, Billy McNeill: “Non potrò mai perdonare Mo e credo che anche i tifosi non lo faranno mai, perché ha mancato di rispetto a tutti noi e alla nostra causa”.

I fatti daranno ragione a quest’ultimo, perché per i tifosi del Celtic Johnston diventerà “Judas” (traditore), mentre quelli dei Rangers, per protesta, bruceranno abbonamenti, sciarpe e bandiere davanti ai cancelli dell’Ibrox Park, il loro stadio.

Dal canto suo Johnston visse la situazione con un’apparente serenità, tanto che sembrò non risentire troppo del clima che si era creato in città per la sua scelta così coraggiosa.

Con i Rangers giocò dall’89 al ’91 segnando più o meno gli stessi gol che aveva fatto con il Celtic e qualche tifoso protestante cominciò anche a guardarlo con un po’ più di simpatia.

Al di là di questa storia Mo Johnston resta uno dei più forti calciatori scozzesi dei tempi moderni, nazionale compresa, con la quale ha giocato 38 partite e segnato 14 gol.

In carriera ha vinto 1 campionato e 1 Coppa di Scozia con il Celtic; 2 campionati e 1 Coppa di Lega scozzese con i Rangers.

Più o meno gli stessi trofei con l’una e qualcuno con l’altra delle due squadre della sua città, tanto per non fare torto a nessuna delle due.

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