Politica

Riflessioni sull’antiterrorismo di questi tempi difficili!

polizia antiterrorismoRoma,  23 luglio – Il terrorismo incalza su vari fronti internazionali da lunghi anni cogliendo gli Stati impreparati!
Un esempio per tutti, i fatti di ieri in Germania, commentati dal Direttore di questa testata (Monaco di Baviera – Attacco al centro commerciale: 9 morti e 16 i feriti. Killer senza tessera, vengono chiamati “folli” e non terroristi).
Andando a ritroso nel tempo ricordiamo che gli  USA  permisero ai terroristi che attaccarono le Torri Gemelle nel 2001 di addestrarsi con grandi aerei in loco, giungendo, saltando altri eventi spaventosi, al recentissimo caso Nizza dove sulla “promenade” la sicurezza era affidata a sparute pattuglie di Vigili Urbani…
In Italia, come scrive recentemente sul suo sito il Segretario Generale del Sindacato di Polizia COISP, Maccari, apprendiamo una notizia diffusa anche sulla stampa nazionale, secondo cui  Ministro dell’Interno Alfano “”ha rivolto l’invito a tutti gli Agenti a portare l’arma di ordinanza anche fuori dagli incarichi specifici e dall’orario di servizio, sollecitando alla vigilanza, come  se intenda affrontare il problema della sicurezza con una sorta di volontariato “gratis et amore dei”, passando sulla testa delle famiglie dei Poliziotti portate alla soglia della povertà dalle ben note politiche governative. L’auspicio è che il Ministro la smetta di vendere fumo alla popolazione e scelga anche e finalmente di porre a Capo degli Uffici centrali e periferici dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza Dirigenti di comprovata competenza, rimuovendo immediatamente e per sempre chi, proprio per incompetenza e contro ogni criterio di efficienza, si circonda di “yes men” per governare per ordini e senza trasparenza alcuna, dando così prova di resistenza al necessario ammodernamento di cui la Polizia ha urgente necessità””.
Sin qui Maccari del COISP.
Mentre consideriamo che le Forze dell’Ordine a competenza generale per l’affermazione della Legge Sovrana devono operare in via permanente anche armati, quindi anche fuori servizio e in ferie, sull’argomento terrorismo affermiamo come già scritto che l’Isis va combattuto non solo con gli aerei che uccidono prevalentemente l’ indifesa popolazione civile, ma con almeno 50mila uomini sul territorio dove sono insediati operando con cannoni e  lanciafiamme….Perchè non si fa?
Ricordiamo la profezia di Gheddafi che, al Corriere della Sera, nel 2011, disse: “La scelta è tra me o Al Qaeda.. Avrete il terrorismo alle porte, una Jihad di fronte a voi”.
Punto secondo, gli sbarchi….Certo, insieme ai profughi con gli sbarchi possono entrare possibili terroristi…è una minaccia che c’è sempre stata, ed è prevista dalle procedure di controllo. Quindi necessita un’approfondita azione di intelligence tra gli Stati che ancora non c’è. La guerra è guerra!; sarebbe meglio che non ci fossero vistose carenze coperte dalla politica recitativa…. Nell’immediato va “militarizzato” il territorio degli Stati europei con Forze dell’Ordine e Militari opportunamente addestrati. Sappiamo che l’Italia ha Polizie con reparti speciali di notevolissima efficienza e preparazione, ma il quadro di situazione attuale impone l’impiego di maggiori forze, da dislocare in ogni regione geografica.
A questo punto un auspicio: perché invece di svilire le Forze dell’Ordine con accorpamenti non si potenziano di uomini e mezzi quelle esistenti che hanno tradizioni eccezionali di alta professionalità e grande fedeltà allo Stato, attingendo i fondi da siti che la politica sa bene dove si trovano?
Poi un suggerimento: perché non procedere all’incorporazione rapida di truppe costituite da ausiliari delle Forze Armate costituite da Italiani di grande attitudine  ben supportati da cittadini extracomunitari prescelti con rigida cernita e approfondita attività informativa, da porre alle dipendenze di validissimi Ufficiali e Marescialli del nostro Esercito?
Con cognizione di causa riteniamo che se ciò si attuasse, con la celerità che il caso merita, si potrebbero schierare soprattutto in via preventiva (circondando quartieri, perquisendo case d’iniziativa per la ricerca di armi, ispezionando locali pubblici, a seguito di quella “ficcante” attività informativa “porta a porta” che negli anni del terrorismo nostrano era d’obbligo!) più Reggimenti nelle aree maggiormente sensibili del nord – centro – sud del Paese, pronti nelle 24 ore immediatamente all’azione….
Sempre che si faccia in tempo!

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