Spettacolo

Mompracem

La nostra isola che non c'è.

Roma, 31 ottobre 2023 – Per tutti quelli della mia generazione o di quelle precedenti Mompracem è una parola che fa sognare.

Perché la ricolleghiamo immediatamente ad uno dei miti della nostra infanzia: Sandokan, il pirata della Malesia.

Colui che, impersonato dall’attore indiano Kabir Bedi, ci affascinò nello splendido sceneggiato televisivo del 1976 diretto da Sergio Sollima e ispirato ai romanzi di Emilio Salgari.

Il seriel, intitolato proprio “Sandokan”, venne trasmesso in sei puntate da circa un’ora ciascuna sul Primo Canale della Rai dal 6 gennaio all’8 febbraio del 1976.

A quei tempi in Tv c’erano solo il Primo e il Secondo canale della Rai e lo sceneggiato ebbe un successo enorme.

Tanto che la Panini gli dedicò anche una raccolta di figurine, che ritraevano le scene principali viste in Tv.

Scriviamo “sceneggiato televisivo” perché a quei tempi i film ad episodi si chiamavano così. Non “serie Tv”, come sarebbero definiti oggi.

Mompracem era l’isola dove abitavano Sandokan, il suo amico Yanez e i temuti pirati della Malesia, che erano detti, appunto, “le tigri di Mompracem”.

Tutti personaggi di fantasia, inventati dalla fervida immaginazione di uno dei più grandi scrittori di romanzi d’avventura della nostra letteratura: Emilio Salgari.

Che scrisse il famoso “ciclo dei pirati della Malesia” in trent’anni, dal 1893 al 1913, nella sua casa di Verona.

Ambientando tutte le avventure in posti esotici, lontani, apparentemente irraggiungibili, come erano allora le isole dell’Oceano Indiano, tra la Malaysia e l’India.

Posti che lui non aveva mai visitato, ma che ben conosceva per averne letto tutto il possibile, al punto di descriverli con grande precisione, come se ci fosse stato davvero.

Perché Salgari era un marinaio da scrivania, di quelli che viaggiano con la fantasia e la conoscenza, senza avere il bisogno di spostarsi da casa.

Da allora, per tutti i lettori di Salgari prima e per tutti noi ragazzini e spettatori del “Sandokan” televisivo degli anni ‘70 poi, Mompracem è diventata l’isola che non c’è.

Quella dove si torna con la fantasia per far uscire, quando ne abbiamo voglia, il fanciullino che è in noi. Tra pirati, velieri, inglesi, malesi, tigri e giungle tropicali.

Alcuni studi hanno provato ad identificare la Mompracem di Salgari con l’isoletta di Keraman o con il banco corallino di Ampa Patches nelle acque del Brunei.

Sergio Sollima ambientò il suo “Sandokan” nell’isola malese di Kapas, al largo delle coste orientali della penisola della Malacca.

Ma per noi Mompracem è il luogo della fantasia.

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