Tematiche etico-sociali

Il Giubileo di tutti e il cammino della Misericordia

papa francesco bangui guibileoRoma,  7 dicembre – Il viaggio in Africa è praticamente solo di ieri, mentre domani
avremo il Giubileo anche a Roma.

Forse sembra capovolgente precisare dove.
Ma a Bangui abbiamo imparato da papa Francesco a considerare tutto il mondo onnipresente e allo stesso tempo ogni luogo valorizzato. 

Il 28 novembre una porta semplice, in una città luogo di guerra civile, è stata aperta dal pontefice per iniziare il Giubileo della Misericordia: una città d’Africa, con ogni tipo di disagio, capitale di una Repubblica di transizione per dissidi ancora ritenuti non risolvibili, è stata  capitale spirituale del mondo.
Ufficialmente si è trattato di un giorno, ma le coscienze, inevitabilmente mutate, di tutti noi dicono che tale fatto resterà indelebile e persistente nelle ricadute.

La tradizione ebraica ogni cinquanta anni (quello successivo a sette volte sette) ne riproponeva uno straordinario che pareggiava le disuguaglianze sociali, rendendo la libertà agli schiavi, restituendo le proprietà confiscate. Mettendo a riposo dalle coltivazioni la terra  affinché nella memoria, nel corrispettivo circa di una vita, rimanesse la consolazione di una giustizia riparatrice. Così soffiando il corno di ariete, jobel, si annunciava l’evento che esprimeva, in pieno, i Dieci Comandamenti. E che cercava di riportare all’Eden, dove si mangiavano copiosi frutti spontanei.

L’origine del Giubileo per il mondo cattolico viene fatta risalire nel 1300 a Bonifacio VIII che lo indisse con indulgenza plenaria  per chi, romano, visitasse trenta volte le basiche di S. Pietro e S. Paolo fuori le mura e quindici, se straniero. La Bolla papale riportava: “Antiquorum habet fida relatio”. Nello scritto del cardinale Jacopo Caetani degli Stefaneschi  “De centesimo sive jubileo anno liber” veniva riferito di un uomo di centootto anni che alla presenza di Bonifacio VIII raccontò di essere andato a sette anni con il  padre, per ricevere da Innocenzo III l’Indulgenza di Cent’Anni. Di tutto ciò non erano rimaste fonti storiche, se non la testimonianza di quell’uomo.

Masse venivano altrove descritte in grande movimento verso Roma al presentarsi dell’anno 1200. Altro precedente di indulgenza per la visita di un luogo sacro si ravvisa nella “Perdonanza” di Celestino V, relativa alla chiesa di Santa Maria di Collemaggio nella città dell’Aquila per ogni 28 e 29 agosto (giorno e luogo dell’incoronazione papale) e similmente per la città di Atri (città natale della madre del pontefice) dal 14 agosto con gli otto giorni successivi. La Bolla originaria per l’Aquila è custodita nella città mentre quella di Atri è andata perduta.
I giorni africani a Bangui hanno permesso a degli uomini e donne in guerra di aprire a se stessi e a papa Francesco un varco nella violenza abituale senza confini certi ed il pontefice è entrato nei luoghi del “Chilometro 5” compresa la moschea, mentre, incuriosite, le opposte fazioni si sono messe a guardare.

I leader religiosi di Bangui, cattolico, evangelico, musulmano, collaborano molto fra loro in vera amicizia, frutto di profonda conoscenza, stima e ospitalità reciproche.
Ma a Bangui anche spari e atrocità.
Papa Francesco ha condiviso, dopo il momento di raccoglimento in moschea, il giro sulla papamobile con il leader musulmano. Partecipazione anche nell’immagine ufficiale, fra la gente. I Crociati ricevettero da Urbano II nel 1095 la  “penitentiam totam peccatorum”, per i rischi e la possibile morte a cui andavano incontro, per ridare Gerusalemme e i luoghi sacri alla Cristianità. Bonifacio VIII, in un momento in cui i movimenti crociati erano fermi, rende riferimento del mondo Roma dove la Chiesa, erede di Cristo, è.
Nel 2015, dopo il lungo percorso fino all’ultimo Concilio, la Misericordia, connotante l’attuale Giubileo Straordinario, si appella alla Misericordia di Dio per noi e alla nostra per noi stessi, nella raggiunta consapevolezza della contemporanea interdipendenza fra le regioni del mondo, al fine di operare per la prosecuzione della vita del nostro pianeta e dei suoi abitanti.
La rinascita delle coscienze è possibile.

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