L’Istituto Dermopatico dell’Immacolata Polo d’eccellenza medico – scientifico
Molte adesioni agli Open Day dedicati alla prevenzione delle patologie vascolari
Roma, 05 febbraio 2022 – Le cronache quotidiane ci presentano spesso vicende di mala sanità sia pubblica che privata.
Stavolta vogliamo sfatare questa diceria per fare conoscere, finalmente, un buon esempio dell’alto livello di professionalità, oltre al senso di responsabilità e abnegazione, con cui vengono disimpegnate le attività di ricovero e cura.
Stiamo parlando di un Polo d’eccellenza medico e scientifico: l’Unità Operativa Complessa (UOC), di chirurgia vascolare ed endovascolare dell’IDI – L’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma, in Via dei Monti di Creta 104 – diretta dal professore Carlo Cavazzini.
A seguito di una nostra visita, nello scorso dicembre, in occasione dell’Open Day di prevenzione dedicato alle patologie vascolari, abbiamo avuto il privilegio di ammirare questa moderna struttura (UOC) d’indubbia utilità sociale, che si avvale di personale ad alta specializzazione socio-sanitaria, sempre pronto e disponibile ad offrire percorsi e prestazioni di elevata qualità.
Tale aspetto, ripensando alle strategie di contrasto alle patologie vascolari, è oggi ancora più importante per recuperare il ritardo causato dall’emergenza pandemica dovuta alla diffusione del virus Sars-CoV-2.
Proprio in quest’ottica è stato promosso l’Open Day di prevenzione, che ha fatto registrare molte adesioni, allo scopo di offrire una diagnosi gratuita e dei percorsi informativi sulle patologie vascolari, avvicinando i pazienti alle cure.
Di particolare interesse per chi scrive sono state le prime Giornate di prevenzione, così distinte: aneurisma dell’aorta addominale per il rischio di rottura; stenosi della carotide per la difesa dall’ictus; rispettivamente, 11-12 dicembre e 8-9 gennaio scorso. Mentre per sabato 5 e domenica 6 febbraio corrente, dalle 09:00 alle 20:00, saranno assicurate le visite prenotate per le varici degli arti inferiori nella prevenzione delle trombosi venose e delle ulcere.
Non solo prevenzione personalizzata ma anche informazione funzionale con opportuni percorsi illustrativi che consentono alle persone una consapevolezza sull’importanza di tali patologie che, come hanno spiegato i medici, sono molto insidiose e subdole per loro natura, poiché si manifestano in modo grave e acuto dopo anni o addirittura decenni dall’inizio del processo patologico a carico degli organi cardio-cerebro-vascolari.
Un’espressione di plauso merita il prof. Cavazzini, unitamente al suo staff medico e paramedico, di cui siamo rimasti particolarmente colpiti e ammirati dalla loro tenacia temperamentale e dalla coerenza operativa, che ne caratterizza l’impegno e l’alta professionalità, per garantire, come dimostrano i risultati, il conseguimento di obiettivi socialmente e scientificamente soddisfacenti.
Inoltre all’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma è molto vivo il senso della solidarietà cristiana, grazie soprattutto all’alta qualità del capitale umano.
La struttura ospedaliera di medie dimensioni – alla quale spesso si guarda con prudenza e, talvolta, con distacco e diffidenza – diventa Centro di funzionalità, ma anche Polo d’eccellenza medico-scientifico, cui non si può, non si deve negare il compiacimento con la predisposizione all’umiltà nel dovere di riconoscere i meriti ovunque si trovino, senza discriminazioni o preferenze da campanile anacronistico e strumentale.
In questo efficiente Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico abbiamo avvertito questo “miracolo”.
Ne conserveremo, gelosi, negli anfratti dell’ammirazione, l’alta professionalità, il senso di umanità e responsabilità, l’amore per il prossimo e, soprattutto, il valore morale dell’esempio che l’attivissima l’Unità Operativa Complessa (UOC), di chirurgia vascolare ed endovascolare, ha saputo, nella sua eloquente semplicità, affidare alla nostra coscienza.
Che fare, in segno di gratitudine, se non riverberarla nell’ambito più ampio della pubblica opinione perché si dilati non solo la febbre della prevenzione, ma anche la validità curativa come “elisir” di lunga vita?
