Una gita a ...

Appunti di viaggio: sulle tracce del Conte di Montecristo

Da Marsiglia all’Ile d’If, il forte-prigione dove Alexandre Dumas ambientò il “Conte di Montecristo”.

Marsiglia è città multietnica da sempre, perché è la porta della Francia che si apre sul Mediterraneo e su quel continente africano che, nelle sue regioni costiere, è stato a lungo vittima del colonialismo francese. E proprio sul Golfo di Marsiglia è stata costruita la “Porta dell’Oriente” a ricordo dei caduti francesi nelle guerre d’oltremare (vedi la rassegna fotografica di Silvia Agostini).

Poco oltre ad essa, in mezzo al Golfo, sorge l’arcipelago delle Frioul. Su una di queste isolette “cittadine”, a metà aprile del 1527, venne iniziata la costruzione del castello d’If, che in origine doveva essere una delle tante fortificazioni poste a difesa delle coste provenzali e che, invece, divenne presto una delle prigioni più temibili di tutta la Francia. Ad inaugurarlo sotto questa veste furono due pescatori marsigliesi nel 1540 e dopo di loro sono stati tanti i personaggi illustri qui rinchiusi.

Ma più di loro, sono diventati famosi due detenuti speciali, non reali, quali il Conte di Montecristo e l’abate Faria, figli della fervida immaginazione letteraria di Alexandre Dumas, che li fece incontrare proprio nella prigione dell’Ile d’If. Da questa il Conte riuscirà poi a scappare nel modo avventuroso che conosciamo e la sua storia rende oggi la visita al castello ancora più affascinante.

Dal 1915, infatti, questo cessò di essere una prigione per diventare un museo e un faro e se vi capiterà di andare a Marsiglia, oltre ad ammirare la bellissima cattedrale che la domina e a fare la lunga passeggiata del porto tra un localino e l’altro, non disdegnate di passare una mezza giornata proprio sull’Ile.

Grazie al comodo servizio di navette che partono dal Porto Vecchio della città, una volta arrivati a destinazione, potrete immergervi nelle pagine del romanzo di Dumas e, chissà, riuscire ancora a sentire echeggiare la voce dell’abate Faria tra le celle del castello.

rassegna fotografica di Silvia Agostini

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