Estero

Italiano con documenti falsi, attivista palestinese, ferito in uno scontro

Non è in pericolo di vita ed è stupito che possano averlo colpito

israele_scontri

(foto d’archivio) © ANSA

Cisgiordania, 28 novembre – Un italiano 30enne, membro attivista dell’International Solidarity Movement, un’associazione di solidarietà con i palestinesi, nel corso di disordini avvenuti in un villaggio nei pressi di Nablus in Cisgiordania, è stato ferito all’addome in scontri con l’esercito israeliano.

L’esercito israeliano ha reso noto di avere dovuto aprire il fuoco solo dopo aver tentato con altri mezzi di disperdere un centinaio di dimostranti violenti che, in un crescendo, hanno dapprima lanciato pietre e pneumatici in fiamme verso i militari israeliani passando quindi ad una fase successiva dove,  dimostranti col volto coperto,  hanno anche scagliato pietre più consistenti mediante grandi fionde. Visto vano ogni altro tentativo di sedare la violenza, i militari sono stati autorizzati ad indirizzare con fucili Ruger alcuni proiettili calibro 22 (di gomma rivestita di metallo) verso quelli che apparivano essere gli agitatori principali degli incidenti. I militari hanno quindi constatato che due dimostranti, col volto coperto, sono stati feriti ed evacuati dalla Mezzaluna rossa. La loro identità non è peraltro nota all’esercito israeliano.

L’italiano, che non è grave come ha riferito il Consolato italiano a Gerusalemme, si chiama Patrick Corsi, non è in pericolo di vita ed è ricoverato in ospedale a Ramallah. I medici hanno spiegato che “il proiettile è entrato nel petto rompendo lo sterno e due costole”.

Il giovane però, intervistato, ha detto all’Ansa “Trovo incredibile che un soldato abbia preso la mira e mi abbia sparato nel petto” aggiungendo ” Patrick Corsi non è il mio vero nome, ha detto, bensì una generalità inventata per evitare possibili problemi con le autorità israeliane qualora volessi tornare in Palestina”

Probabilmente, il 30enne agitatore italiano in giro per il mondo con documenti falsi, pensava di essere ancora in Italia dove grazie alla nostra politica, si può fare di tutto, danneggiare, distruggere e  gli operatori di Polizia possono essere beffeggiati e feriti senza alcuna conseguenza.

Ora, probabilmente, a spese dei contribuenti italiani, lo manderemo  a riprendere…

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