Politica

Scioperi contro senso

A chi giovano?

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Roma, 14 dicembre –  C’era da aspettarselo. A politica economica del governo totalmente sbagliata, proclamazione dello sciopero generale.

Cosa fa lo sciopero generale? Risolve i problemi? Giammai; anzi li moltiplica…li complica…li aggrava.

Non sottilizziamo nelle analisi delle varie componenti di uno sciopero perché entreremmo nella politica economica ma puntualizziamo uno degli aspetti, quello più paradossale, di questo diritto.

A che cosa serve uno sciopero?

A creare, mediante un’astensione dal lavoro, una perdita di produzione che funga da pressione sul datore di lavoro affinché venga incontro alle richieste di miglioramento economico rivendicate dai lavoratori. Questo accade in ogni specie di industria e si fonda su una componente molto importante, il “Mercato Variabile”; se il lavoratore non lavora, il prodotto non viene costruito e il consumatore si rivolge ad un’altra industria e la precedente ha perduto il cliente per cui, per non perderne altri e per recuperare quello perduto, viene incontro alle richieste dei lavoratori. In tutti i settori, quindi, si mescolano le mistificazioni dei sindacati.

Perché? Perché, per non creare danno al consumatore, si è stabilito di informarlo con giorni di anticipo del giorno della “lotta” sindacale.

Che cosa ha significato e comportato questo? Esattamente il contrario dell’effetto e delle finalità dello sciopero. Quante volte, alla vista dell’avviso al distributore di carburante di una imminente serrata degli esercizi abbiamo fatto il pieno per non rimanere in panne il giorno dello sciopero? Il risultato che se ne è ottenuto è stato che il giorno dello sciopero tutti i serbatoi erano pieni di carburante fino all’orlo e le varie compagnie avevano venduto in una sola giornata il carburante di una intera settimana. Non è finita qui. Quante volte, ancora, nel nostro ingresso in banca siamo stati accolti da un bel cartello che ci informava che il giorno tale la banca non garantiva il servizio per una agitazione del personale e che la clientela era tenuta ad effettuare le proprie operazioni prima di quel giorno? Risultato, la banca assicurava il lavoro di cinque giorni, con una spesa degli stipendi di soli quattro.

Chi ci aveva guadagnato e chi ci aveva perduto?

Ultima osservazione; mentre il lavoratore, ignaro, vive il suo “massacro”, la Camusso, novella “Luigi Cadorna”, per proclamare “queste disfatte”, si mette in tasca 5.500,00 euro mensili netti, puliti, e, cosa ancora più biasimevole e condannabile, ben conoscendo questi meccanismi, non solo non ne informa i propri iscritti, ma non fa niente per trasformarli in qualcosa di efficace e funzionale, per cui in Italia non si risolve mai niente.

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