Calcio

Calcio. Il Mondiale di oggi e quello di 80 anni fa

Roma, 11 giugno – Giovedì inizia il Campionato del Mondo. La gara inaugurale sarà Russia-Arabia Saudita, si giocherà alle 17.00 e sarà visibile su Canale 5. Perché quest’anno, la Coppa del Mondo di calcio, verrà interamente trasmessa dalle reti Mediaset. Da giovedì, fino al 15 luglio, giorno della finale, sarà tutto un susseguirsi di partite più o meno interessanti, ma l’Italia, come noto, non ci sarà. Stavolta guarderemo alla Tv il Mondiale degli altri. Proprio quest’anno che ricorrono gli 80 anni dalla nostra seconda affermazione nella Coppa del Mondo, quella del ’38, che vincemmo in Francia, confermando il successo casalingo di quattro anni prima. La Francia era ostile all’Italia di Pozzo non solo per motivi calcistici, ma anche e soprattutto politici. Mussolini, alleato di Hitler, non era certo ben visto dalla maggioranza dei francesi, anche perché i dissidenti italiani erano quasi tutti fuoriusciti in Francia e dai loro racconti l’opinione pubblica d’oltralpe aveva capito bene cosa stava accadendo in Italia. Così, quando il caso volle che le due nazionali si incontrassero nei quarti di finale per i nostri furono solo fischi. Anche perché gli azzurri, per l’occasione, scesero in campo interamente vestiti di nero. Ma l’Italia era forte, tanto che, se quattro prima era diventata Campione del Mondo anche grazie al cuore e alla tenacia, in Francia lo diventò per una manifesta superiorità tecnica nei confronti degli avversari. La svolta arrivò dopo la deludente vittoria negli ottavi contro la Norvegia, battuta solo ai supplementari. Pozzo capì che doveva perfezionare qualcosa nella sua squadra e a partire dalla gara successiva, proprio quella contro la Francia, mise Foni per Monzeglio, Biavati per Pasinati e Colaussi per Ferraris II, che con i norvegesi aveva anche segnato. Da quel momento l’Italia cominciò a volare, con Colaussi che andò sempre in gol nelle tre gare che giocò e che si integrò alla grande con Piola, col quale formava un attacco eccezionale. L’Italia diventò così Campione del Mondo grazie ad una cavalcata entusiasmante, che la portò a battere la Francia padrona di casa (rete dello stesso Colaussi e doppietta di Piola), il Brasile del capocannoniere Leonidas in semifinale (gol di Colaussi e rigore di Meazza) e l’Ungheria del dottor Sarosi in finale, schiantata con un perentorio 4-2 firmato dalle doppiette dello scatenato Colaussi e dell’incontenibile Piola. Vittorio Pozzo aveva messo a segno una doppietta eccezionale: vincere due mondiali in quattro anni. Il caso volle che morì in un altro anno che finiva con l’8, il 21 dicembre 1968. Trent’anni dopo la conquista della Coppa del Mondo in Francia e sei mesi dopo che l’Italia aveva vinto l’Europeo casalingo a Roma. Cinquanta anni fa!

 

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