Racconti di sport

Racconti di sport. Lo chiamavano Santità

calcio falcao romaStoria del brasiliano che sconvolse l’universo giallorosso e la Capitale, dove diventò una sorta di secondo Papa.

Roma, 10 agosto – Quando Falcao sbarcò a Fiumicino il 10 agosto del 1980 i tifosi giallorossi lo accolsero come un Messia. L’aeroporto venne bloccato dalla loro passione, dalle loro sciarpe e bandiere. Tutto per dare il miglior benvenuto possibile al primo straniero della loro squadra dopo la riapertura delle frontiere calcistiche, che erano state chiuse in seguito alla disfatta della nazionale italiana nei Mondiali di Inghilterra del ’66, quelli della “fatal Corea”. Quattordici anni di anarchia calcistica che avevano prodotto una nazionale forte (tanto che poi sarebbe diventata campione del mondo in Spagna, nell’82) ma anche un calcio noioso, lento e votato più alla difesa che all’offesa, del quale la Juventus di Trapattoni era l’interprete migliore. Il ritorno degli stranieri portò un cambio di mentalità e tra loro, uno dei principali artefici della rivoluzione calcistico-culturale del nostro Paese, fu proprio Paulo Roberto Falcao, brasiliano di Xanxere, che a Roma diventò subito il leader della squadra, regalandole quella mentalità vincente che le era spesso mancata. Tanto che Nils Liedholm, l’impareggiabile mister di quella splendida Roma degli anni ’80, ci ripeteva spesso: “Lui era il mio allenatore in campo”. Per tutti Falcao divenne subito “l’ottavo Re di Roma” (definizione abusata), ma per i tifosi era di più. Quasi un secondo Papa, da mettere accanto a quello vero, l’indimenticabile Karol Wojtyla. Tanto che per lui coniarono un soprannome, il “Divino”, che lo avvicinava in tutto e per tutto alla Santità. Con lui la Roma tornò a vincere lo scudetto e il suo numero 5, fino a quel momento usato solo dagli arcigni stopper del nostro campionato, divenne un simbolo del riscatto giallorosso. Il 5 come numero del leader della squadra, del regista, mentre il 10 divenne quello del capitano, Agostino Di Bartolomei, l’altra mente pensante della squadra, sia in campo che fuori. I cinque anni di Falcao alla Roma furono splendidi e intensi per i tifosi giallorossi e lui, insieme a Platini, Boniek, Cerezo, Maradona, Careca, Zico, Junior, Krol e ai tanti altri campioni che arrivarono dall’estero in quegli anni, fece grande il nostro campionato, trasformandolo nel più bello del mondo.

Oggi, invece, è quello che valuta un buon giocatore come Pogba 125 milioni di euro. E allora tutti quei campioni che abbiamo succitato quanti ne varrebbero oggi, di milioni?   

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