Cronaca

Arrestato il venezuelano che ad ottobre aveva ferito gravemente un uomo con una katana

Roma, 13 febbraio – Il 28 ottobre scorso, a Piazzale Jonio nel quartiere Valmelaina, dinanzi ad un chiosco-bar ed alla presenza di numerose persone, due uomini avevano ripetutamente picchiato un uomo ed una sua amica. L’uomo  veniva  anche colpito ripetutamente con una katana lunga ben 57 centimetri. L’aggressione era stata consumata con tanto violenta che i due venivano ricoverati in ospedale. L’uomo, per le numerose e gravi ferite riportate, versava in gravissime condizioni tanto da essere  sottoposto ad un immediato e delicato intervento chirurgico.

Dopo l’aggressione, i due fuggivano a bordo di un’autovettura che però veniva intercettata da una Volante della Polizia. Dopo un breve inseguimento, prima in auto e successivamente a piedi, gli agenti riuscivano a bloccare un 40enne colombiano, che veniva arrestato con l’accusa di “concorso  in tentato omicidio, lesioni aggravate e porto abusivo di armi bianche” mentre il complice riusciva a fuggire.

Gli agenti del Commissariato Fidene – Serpentara, diretto dal dr. Francesco Bova, dopo aver ascoltato i testimoni dell’episodio, riuscivano a delineare il quadro della situazione ed inquadrare il grave fatto di sangue quale una vera e propria spedizione punitiva dovuta a diatribe famigliari ed organizzata dall’arrestato contro il cognato.

Le lunghe e complesse indagini svolte dagli investigatori del Commissariato, permettevano di identificare il complice fuggito per Y.E., venezuelano di 27 anni, che dopo l’aggressione, si era reso irreperibile. Le indagini, per la loro completezza, consentivano all’autorità giudiziaria  di emettere un provvedimento di custodia cautelare nei confronti del predetto Y.E..

I poliziotti, con una paziente opera di analisi di tabulati telefonici, di pedinamenti ed osservazione, riuscivano  a restringere il luogo delle ricerche del venezuelano nelle baracche costruite lungo la  via Casilina.

Gli appostamenti permettevano di individuare il luogo esatto del rifugio del ricercato così, ieri, avuta la certezza che il catturando  fosse all’interno, scattava la cinturazione della zona ed il blitz nella baracca.  Y.E. veniva finalmente arrestato e posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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