Spettacolo

Artemia Off – 2020: si conclude la rassegna teatrale con lo spettacolo “L’Ultimo Minatore”

Roma, 25 febbraio 2020 – La rassegna Artemia Off 2020 sta riscuotendo un grande successo, sia artistico che di presenza di pubblico per tutte le repliche; quindi grande soddisfazione per il direttore artistico Maria Paola Canepa e per tutti gli artisti, attori, attrici e registi, che si trovano a proprio agio sulle tavole del palcoscenico dell’ospitale e affettuoso teatro.

Come è noto, Artemia Off ha lo scopo di valorizzare i lavori focalizzati sulla ricerca di nuove e diverse forme drammaturgiche, lontane dalla scena teatrale tradizionale. Il Centro Culturale Artemia è una realtà finalizzata alla scoperta di nuovi universi creativi; con uno sguardo particolarmente rivolto verso la grande presenza di sperimentazioni teatrali degne di nota, lontane da cliché e consuetudini e desiderose di un palcoscenico per esprimere la loro qualità artistica.

Artemia Off è una possibilità per gli artisti e per il pubblico per proporre e apprezzare nuove e “diverse” forme di espressione.

Dopo il grande successo di “Storie dal genere umano” di Danilo Caiano, e “Dracula. L’estasi del sangue” di Simone Calcagno,  sabato 29 febbraio alle ore 21 e domenica 1 marzo alle 18 si concluderà la Rassegna Artemia OFF con lo spettacolo: “L’Ultimo Minatore” di Antonio Mocciola e Marco Prato con Alessandro Berlino.

L’Ultimo Minatore”: nel 2018, nell’indifferenza generale dei media, chiude l’ultima miniera di carbone in Italia. Si trovava nel Sulcis, località sarda arricchitasi con le attività estrattive, tanto da fondare dal nulla una città (Carbonia) e poi precipitata in una crisi spaventosa, diventando in breve tempo la regione più povera d’Europa. Gavino è un minatore che ha perso il lavoro, e che ci racconta in brevi flash le condizioni di vita disumane in cui lavorava insieme ai suoi colleghi, fino allo sgomento di un futuro tutto da decifrare. Gavino veste solo di cellophane che lo avvolge completamente, quasi lo soffoca. La miniera è torrida, non a caso i primi minatori lavoravano nudi, i vestiti si sarebbero bruciati addosso. Gavino racconta di come è nato il suo lavoro, mentre alle sue spalle, più la descrizione si fa cruda e cruenta, scorrono le immagini della Sardegna dell’Agha Khan, la Costa Smeralda, i paradisi per ricchi, l’Isola del Nord, in violento contrasto con il racconto. Quasi uno sberleffo alle parole di Gavino.
Lo spettacolo è vietato ai minori di 18 anni.

Direzione artistica: Maria Paola Canepa, Centro Culturale Artemia, Via Amilcare Cucchini, 38, Roma zona Portuense-Forlanini.

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