Racconti di sport

La scomparsa di Bobby Charlton.

Se ne va un'altra icona del calcio mondiale.

Roma, 21 ottobre 2023.

 

E’ di qualche ora fa la notizia della scomparsa di uno dei più grandi calciatori dello scorso secolo: Sir Robert “Bobby” Charlton.

Inglese, icona del Manchester United, protagonista di due prime volte che hanno fatto epoca nella storia dello sport britannico e cioè la vittoria del titolo mondiale con l’Inghilterra nel 1966 e due anni dopo la prima Coppa dei Campioni vinta con il “suo” Manchester United.

Giocatore universale, in anticipo per i tempi, dal momento che pur essendo attaccante non apparteneva allo stereotipo del giocatore inglese, tutto fisico e colpo di testa.

Charlton sapeva giocare al calcio e diede al ruolo di prima punta una variabile derivata dal suo palleggio raffinato e dallo svariare a tutto campo.

In questo probabilmente era ispirato dalla figura del grande Alfredo Di Stefano, fuoriclasse assoluto a cui è mancato soltanto di giocare come portiere.

Charlton, insieme al suo mentore il leggendario Matt Busby, ha contribuito a far crescere lo United che veniva dal disastro aereo del 1958 a Monaco di Baviera dove fu uno dei pochi sopravvissuti.

Il talento di Charlton è stato coadiuvato da compagni di assoluto valore come lo scozzese Law e l’irlandese Best nella squadra di club e da campioni come Bobby Moore, Banks ed il fratello Jack in Nazionale.

Charlton ha vissuto anche un’epoca in cui i confronti erano con gente come Pelè, Eusebio, Beckembauer, sempre distinguendosi con classe e senza eccessi personalistici.

Ho un ricordo personale, relativo al marzo del 1973, per averlo visto dal vivo in una partita del torneo Anglo-Italiano contro la Lazio all’Olimpico.

Era ormai agli sgoccioli di carriera per i suoi 37 anni, tuttavia la sua partecipazione richiamò, per quella sera, più di 30.000 spettatori a vederlo.

L’inizio della gara fu leggermente ritardato perché dopo i convenevoli con il suo omologo capitano Wilson della Lazio, si concesse ai fotografi in compagnia di Giorgio Chinaglia.

Giorgione, negli anni giovanili del suo essere emigrante in Gran Bretagna e nei suoi primi approcci col calcio, aveva come idolo proprio Bobby Charlton.

Charlton, ormai da tre anni, soffriva di demenza senile e se n’è andato serenamente col conforto dei suoi familiari.

Ci sarà uno stimolo in più per cercare su YouTube le sue giocate e rivivere con nostalgia il bel calcio che fù.

 

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