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Racconti di sport. Europa League. Celtic-Inter, ieri e oggi

celtic interGiovedì torna l’Europa League con 5 italiane impegnate: Roma, Napoli, Fiorentina, Torino e Inter. La sfida più affascinante sarà proprio quella di quest’ultima con il Celtic, che chiuse il ciclo della grande Inter di Herrera nella finale della Coppa dei Campioni del 1967.

Roma, 17 febbraio – Giovedì torna l’Europa League per 5 nostre rappresentanti. 

La Roma ospiterà il Feyenoord, il Torino riceverà l’Athletic Bilbao, il Napoli farà visita al Trabzonspor, la Fiorentina al Tottenham e l’Inter al Celtic.

Proprio quest’ultima partita è la più affascinante delle cinque, visto che nel 1967 fu la finale della Coppa dei Campioni che portò per la prima volta il trofeo nelle Isole Britanniche.

Dopo 11 vittorie consecutive di spagnoli, portoghesi e italiani,  infatti, si affermano a sorpresa i biancoverdi scozzesi cattolici di Glasgow, pluritotolati in patria con 21 titoli, ma al debutto in una competizione internazionale.

A farne le spese è la Grande Inter di Herrera, per la quale quella sconfitta per 2-1 nella finale di Lisbona è l’inizio della fine. I pronostici, infatti, erano tutti per i nerazzurri e quando Mazzola segna il rigore che li porta in vantaggio dopo appena sei minuti i giochi sembrano fatti. Ma non per i bianconverdi, che riversano in campo tutte le loro tipiche qualità: aggressività, furore agonistico, mischie e lanci lunghi, cross dalle fasce a cercare le torri in area più l’alto tasso tecnico di giocatori come Johnstone, Chalmers, Gemmell e Lennox. Il pareggio arriva grazie ai terzini Craig e Gemmel, con il primo che crossa e il secondo che batte Sarti con un tiro imparabile. Il 2-1 arriva a sette minuti dalla fine grazie al centravanti Chalmers, bravo a sfruttare l’ennesimo, micidiale, cross di Craig. La Coppa finisce così a Glasgow, attraversando per la prima volta la Manica. 

Di lì a qualche giorno, l’Inter perderà anche uno scudetto che sembrava vinto (a Mantova) e uscirà dalla Coppa Italia. Una debacle su tutta la linea che segna la fine del vittorioso ciclo di Herrera.

Il suo ruolo di “guru” del calcio europeo viene preso proprio dal tecnico che l’ha battuto a Lisbona, Jock Stein, che lascerà il Celtic solo nel 1978 per allenare la nazionale scozzese, sulla panchina della quale morirà d’infarto dopo la rete del pareggio contro il Galles nel match del 10 settembre 1985 valido per le qualificazioni ai Mondiali del Messico.

Celtic-Inter di giovedì sera sarà giocata da calciatori molto lontani dai campioni scesi in campo nella finale di Lisbona, come ammette l’attuale tecnico del Celtic. “Una partita ancora viva nella nostra memoria – dice Ronny Deila – ma i tempi sono cambiati. Il Celtic di 48 anni fa forse è irripetibile, ma noi conserviamo lo spirito di quella squadra”.

Mancini è avvisato.

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