Vino e Vinitaly non conoscono crisi

Verona – Si è svolta la 47.ma edizione del VINITALY, Salone Internazionale del Vino Italiano e dei Distillati.

Era il 22 settembre 1967, quando presso il Palazzo della Gran Guardia di Verona, in pieno boom economico per il Paese, si tenne la prima rassegna del vino italiano, e da quel giorno la manifestazione si è ripetuta ogni anno, espandendosi continuamente, in un crescendo di organizzazione da parte degli operatori e di apprezzamento da parte dei visitatori. La rassegna, oltre ad ospitare gli spazi espositivi dei produttori, raggruppati in padiglioni su base territoriale regionale, presso cui è possibile degustare le migliori produzioni di ciascun operatore, si compone anche di workshop, “buyers club” ed aree espositive speciali volte alla promozione del Made in Italy ed al lancio sul mercato delle aziende emergenti. All’interno del Vinitaly sono inoltre ospitate anche altre manifestazioni, quali: “Sol & Agrifood” Salone Internazionale dell’Olio d’Oliva Extravergine di Qualità e Rassegna dell’Agroalimentare di Qualità; “Enolitech” Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l’Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie; oltre numerose altre iniziative enogastronomiche. Molto nutrita è anche l’area dedicata a convegni e manifestazioni volte a promuovere il vino italiano nel mondo. Particolare interesse e particolari riscontri di vendita continuano ad arrivare intorno al vino italiano dai mercati così detti “emergenti” (BRICS: Brasile, Russia, India, Cina Sud Africa), che oggi rappresentano sicuramente le economie più in salute ed in crescita dell’intero globo, ed a cui, ormai, tale definizione di “emergenti” va piuttosto stretta … Basti pensare che in questa edizione è stata ospitata una delegazione proveniente dalla Cina di n. 50 membri con a capo il Ministro del commercio estero del paese asiatico. Il Vinitaly è davvero una rassegna espositiva che non conosce eguali, dove si può vivere una continua ed al contempo irripetibile emozione, che diversamente sarebbe impossibile ripetere; camminando per gli stand espositivi delle aziende produttrici, grandi, medie e piccole, anche piccolissime, si riesce a vivere l’amore e la dedizione che ogni singolo operatore mette all’interno del proprio lavoro e all’interno di ogni calice offerto … E allora si capisce che il vino non è solo agricoltura, non è solo alimentazione, ma è soprattutto storia e cultura di un paese unico al mondo. E probabilmente oggi più che mai il vino rappresenta uno dei biglietti da visita che al meglio riesce a racchiudere i pregi dell’Italia, soprattutto in un momento storico così particolare e travagliato. Il vino italiano rappresenta più che mai ricerca, sviluppo, identità ed unione. E’ veramente bello vedere unito tutto il territorio italiano sotto un’unica bandiera, ma anche e soprattutto vedere unite generazioni diverse, dai più adulti ai più giovani, sia dal versante dei produttori che dei consumatori, ed è altrettanto piacevole vedere che le aziende produttrici e distributrici del vino registrano un costante incremento dell’imprenditorialità giovanile ed anche dell’imprenditorialità al femminile, infatti, proprio quest’anno si è festeggiato all’interno del Vinitaly il 25.mo anniversario dell’Associazione Nazionale Le Donne de Vino. Desideriamo concludere la carrellata di emozioni che la Fiera riserva ai suoi visitatori con un ulteriore breve accenno ai numeri, poiché davvero le cifre ed i successi del Vinitaly non sono semplici dati statistici, bensì sensazioni tangibili di un fenomeno che varca positivamente i suoi stessi confini. Gli espositori dell’edizione 2013 sono stati ben 4.200 su un’area espositiva di ben 95.000 mq. E soprattutto le presenze dei visitatori hanno raggiunto quota 148.000 con un incremento del 6 % rispetto al 2012, nonostante il biglietto d’ingresso abbia un costo adeguato all’offerta della rassegna. Questi numeri fanno davvero ben sperare, per un settore che rappresenta oltre ad un’ottima immagine per l’Italia, anche un’importante voce dell’attivo della nostra bilancia commerciale. Basti pensare che nel mondo intero, ogni dieci bottiglie di vino consumate, due sono state prodotte in Italia … La fiera e l’intero settore del vino e dell’agroalimentare italiano possono davvero meritare il clima di impegno e di moderato ottimismo che si respira sia al Vinitaly che in altre manifestazioni enogastronomiche, però, dobbiamo ricordare che tale ottimismo si ridimensiona – ahimé – al ruolo di semplice speranza quando si parla di Stato e burocrazia, che rappresentano oggi forse l’unico pesante limite allo sviluppo ulteriore del settore. Ci auguriamo davvero che nel futuro l’Amministrazione pubblica sia sempre più in grado di sostenere un’attività davvero unica per la nostra economia, contribuendo alla creazione di quel benessere che meritano tanti laboriosi operatori di un settore davvero di…vino.

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