Roma

Mafia Capitale – Sequestrati dalla Gdf a Salvatore Buzzi ulteriori beni per circa 16 milioni di euro. Seguiranno rivelazioni?

mafia capitale buzziOperazione “Mondo di Mezzo”. 

Roma, 15 giugno – Proseguendo nell’attività finanziaria l’operazione “Mondo di Mezzo” condotta dal R.O.S. dei  Carabinieri, i finanzieri del Comando Provinciale di Roma – G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria – stamattina hanno eseguito un nuovo provvedimento di sequestro emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, riguardanti  le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale, ivi comprese le disponibilità finanziarie, della SARIM IMMOBILIARE S.r.l., con sede a Roma, in Viale Palmiro Togliatti n. 1639, operante nel settore della “locazione immobiliare di beni propri”.

La società, legalmente rappresentata e partecipata (quota del 6%) da BUGITTI Emanuela – anch’essa già colpita da ordinanza di custodia cautelare in data 2 dicembre 2014 e 4 giugno 2015 – nonché dallo stesso BUZZI Salvatore (quota del 6%) e da GUARANY Carlo Maria (quota 1%) – risulta controllata dalle note cooperative “29 Giugno Coop. Sociale Onlus”, per il 48%, e “Formula Sociale a r.l. Onlus”, per il 4%, entrambe già cadute in sequestro il dicembre scorso.

Il patrimonio detenuto dalla SARIM IMMOBILIARE S.r.l. si sostanzia in disponibilità finanziarie, partecipazioni societarie e, soprattutto, in una unità immobilitare di ben 2.750 mq, ubicata a Roma, in via Santa Maria di Loreto n. 35, utilizzata dalle cooperative di BUZZI quale casa di accoglienza, dedicata a categorie protette (donne, minori, rifugiati e richiedenti asilo).

Il valore dei beni oggi cautelati ammonta a circa 16 milioni di euro, portando il sequestro totale dei beni cautelati nell’ambito dell’Op. “MONDO DI MEZZO” ad oltre 360 milioni di euro.

Prosegue, ininterrottamente, da parte del Tribunale di Roma e della Guardia di Finanza, il recupero di spazi di legalità economica.

Il sequestro è la conseguenza della lungimiranza del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa che, nominato Prefetto, chiese l’esproprio dei beni ai mafiosi anzichè aumentare le pene carcerarie, firmando così la sua immediata condanna a morte.  

Dopo questo ulteriore sequestro, lento ma progressivo, gli imputati di “Mondo di Mezzo” non hanno più nulla da difendere per cui, perso ogni interesse economico,  teoricamente ormai non hanno più alcun motivo di non collaborare e finalmente svelare tutte le verità giudiziarie.

Vedremo se la nostra previsione sarà esatta

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